Alcune considerazioni sull’Italia da Linkedin

In questa seconda puntata prendiamo spunto da alcuni post molto interessanti sul nostro paese, provando a prendere nota dei fatti e a lasciare al lettore la libera interpretazione.

I post sono stati scritti da Gaetano Evangelista, strategist AGE Italia, redattore dal 1996 del Rapporto Giornaliero.

I 27 anni di avanzo primario* nei conti dello stato, che abbiamo accumulato pressoché ininterrottamente dal 1992 al 2019; sono serviti per pagare il disavanzo primario accumulato senza soluzione di continuità dal 1964 al 1990.

Gli anni che hanno consentito ai nostri genitori e nonni di comprarsi la casa e di andare anzitempo in pensione; l’abbiamo pagata noi da quando Tangentopoli ha rivelato agli ingenui che il benessere era fittizio, e pagato dalle generazioni che sarebbero seguite.

Per inciso, non abbiamo ancora finito di pagare il conto.

E non c’é nulla di cui vantarsi, se per 27 anni abbiamo tirato la cinghia: abbiamo soltanto un debito d’onore da ripagare.

 

* Spesa pubblica, al netto degli interessi sul debito, inferiore alle entrate (fiscali) complessive.

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Nel caso non lo aveste notato, da alcuni giorni il rendimento offerto dai titoli di Stato a 10 anni emessi dalla Grecia, è sceso nettamente sotto allo yield del nostro BTP di corrispondente durata.

Per la prima volta perlomeno dal 2008, lo spread Italia-Grecia è diventato positivo, nonostante Roma mantenga ancora lo status di investment grade, mentre Atene risulta tuttora “junk” (dormita delle agenzie di rating o malafede ai danni della Grecia e a nostro favore?)

L’uomo della strada non può fare a meno di rilevare che se la Grecia gode di maggior credito agli occhi dei creditori internazionali, rispetto ad un’Italia che si arrabatta con iniziative di marketing finanziario; un motivo ci sarà.

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Quando la tua classe di appartenenza consegue complessivamente buoni voti, e tu risulti sistematicamente l’ultimo della classe; quando, fuori di metafora, in 21 anni l’economia dell’Eurozona – Italia inclusa… – cresce del 34.4% al netto dell’inflazione mentre l’Italia, sempre in termini reali, porta a casa una crescita economica di poco superiore al 3%; ti devi chiedere se il tuo scarso profitto sia proprio colpa degli altri e non del fatto che in tutti questi anni hai mancato di svolgere i compiti a casa confidando nella altrui benevolenza.

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