La premessa è che in fasi di elevata volatilità generale, generata soprattutto da eventi esogeni ai mercati (la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche collegate ad essa) qualsiasi tipologia di analisi riduce la sua valenza di affidabilità statistica.
Iniziano con un’analisi sul Gold a partire da inizio 2021:

Fonte: elaborazione dell’autore
In alto c’è la Volatilità Implicita legata al prezzo delle Opzioni su dati giornalieri, in pratica il Vix del Gold future; ho anche messo delle Bande di Bollinger a 3 mesi.
In basso c’è il prezzo giornaliero del Gold future, con un Indicatore di fase ciclica.
Come si vede la Volatilità è su livelli ben superiori a qualsiasi livello del grafico e bisogna risalire sino all’aprile 2020 per vedere livelli così elevati. Questa crescita di Volatilità ha accompagnato una forte tendenza rialzista dell’Oro, con una spinta che è iniziata sul minimo del 27 gennaio (vedi retta verticale in basso). Da sottolineare come per gli Indici Azionari è assai raro vedere rialzi accompagnati da proporzionali rialzi di Volatilità.
Dal 27 gennaio è anche partita una nuova fase ciclica (ciclo intermedio). Difficile ipotizzare continui rialzi senza una sosta che sembra stia avvenendo proprio oggi. Diciamo che la struttura rialzista potrebbe durare sino alla 2° metà di marzo, struttura rialzista che può avere delle fisiologiche correzioni che potrebbe arrivare verso 1950 $. Valori inferiori a 1900 $ potrebbero decretare la fine di tale struttura al rialzo e portare ad una fase di lateralità.
Vediamo un analogo grafico per il Crude Oil a partire sempre da inizio 2021:

Fonte: elaborazione dell’autore
Anche qui la Volatilità Implicita (grafico superiore) è in forte crescita anche se su valori che si sono già visti a dicembre 2021. La differenza tra questi 2 picchi di Volatilità è che attualmente il Crude Oil è in decisa crescita, mentre a dicembre 2021 era in discesa.
Come abbiamo visto per l’Oro, siamo su livelli di Volatilità molto sopra la banda superiore a 3 mesi. Qui sembra partito un nuovo impulso ciclico rialzista dal 24 febbraio (vedi retta verticale). In tempi “normali” direi che la struttura rialzista del Crude Oil potrebbe perdurare sino almeno a fine marzo. Tuttavia proprio oggi vi è un forte arretramento ed eventuali valori prima sotto 100$ e poi sotto 95$ ci direbbero che l’impulso rialzista è già terminato.
Sappiamo infatti che questa fase di forza non è generata da una situazione di allontanamento dal rischio (risk off) come invece sta avvenendo per l’Oro, nel rispetto di una classica regola Intermarket. Il petrolio è cresciuto a causa dell’embargo nei confronti della Russia e una conseguente minor offerta di petrolio sul mercato. A questa carenza si riesce parzialmente a sopperire con una maggior estrazione da parte dell’Opec e di altri stati, accordi che potrebbero avvenire con una certa rapidità.
A cura di:
Eugenio Sartorelli
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