Ho deciso di dedicare un po’ di tempo al lavoro di Chris e Kathy Ciovacco perché mi sembrava proprio ben fatto, credibile e approfondito.
Non stiamo parlando di opinioni personali ma di un’osservazione di segnali, dati storici e probabilità che invito a prendere in considerazione insieme a tutte le altre possibili variabili, sempre e comunque
Come scrive Chris il lavoro riguarda segnali e probabilità di medio lungo termine. Anche se le azioni americane crescessero nei prossimi due anni, dobbiamo mettere in conto giornate negative, settimane negative e mesi negativi, tenendo ben presente quanto esse non siano poi importanti se paragonate ai risultati di lungo termine. La volatilità rimane una componente essenziale dei mercati finanziari.
Il concetto fondamentale è il seguente: “L’analisi tecnica spiega il passato, non predice il futuro. Ognuno deve usare le proprie capacità per comprendere quali possibili indicazioni si possano dedurre dai comportamenti passati di alcuni operatori e ciò che da essi si possa trarre circa il comportamento futuro degli altri operatori.”
Come nel caso del grafico pubblicato il 10 giugno 2019 in cui si evidenziava la necessità di un pull back di almeno il 10 % per consentire al mercato di ripartire, come ad inizio 2018. Certo il calo del quarto trimestre non può essere considerato un pull back ma un vero e proprio momento di mercato ribassista da un punto di vista non solo numerico ma anche psicologico.