Proseguiamo con il nostro approfondimento del lavoro di Chris e Kathy Ciovacco con la seconda puntata odierna.
Come scrive Chris il lavoro riguarda segnali e probabilità di medio lungo termine. Anche se le azioni americane crescessero nei prossimi due anni, dobbiamo mettere in conto giornate negative, settimane negative e mesi negativi, tenendo ben presente quanto esse non siano poi importanti se paragonate ai risultati di lungo termine. La volatilità rimane una componente essenziale dei mercati finanziari.
Il concetto fondamentale è il seguente: “L’analisi tecnica spiega il passato, non predice il futuro. Ognuno deve usare le proprie capacità per comprendere quali possibili indicazioni si possano dedurre dai comportamenti passati di alcuni operatori e ciò che da essi si possa trarre circa il comportamento futuro degli altri operatori.”
Partiamo ora con l’osservazione dell’oscillatore BREADTH MOMENTUM relativo al NYSE dal 1981 al 20 febbraio 2019 dove venne toccato un livello molto alto, che raramente viene raggiunto. Si tratta di un indicatore che sostanzialmente confronta quanti titoli sono saliti di prezzo rispetto a quanti invece sono scesi, in un determinato lasso di tempo (nella settimana per esempio o nel mese).