Certo il contrasto tra le visioni da cartolina e il quotidiano della gente del posto talvolta lascia attoniti come già ci era capitato di vedere quando facemmo un meraviglioso giro in catamarano alle British Virgin Islands una decina di anni fa. Cartelloni pubblicitari lungo le strade invitavano gli antiguo-barbudiani a mandare i propri figli a scuola; il tasso di analfabetismo, infatti, pur se inferiore a quello di molti Paesi dell’area, riguarda l’1,1 % della popolazione. Ma i Caraibi sono anche questo e, seppur Antigua e Barbuda sia uno dei Paesi con il reddito pro capite più alto nell’area degli Stati caraibici, la differenza rispetto al nostro tenore di vita è palese. Eppure, come ci ha fatto notare una guida del posto, bisogna riflettere che in molti casi gli isolani non saprebbero neppure cosa farsene di un quantitativo maggiore di denaro.
Abbiamo osservato che i ritmi dei caraibici legati non tanto all’orologio quanto al ciclo giorno notte sembrano più rispettosi delle persone di quanto non lo siano i nostri spesso troppo frenetici. Anche il tour a Barbuda ci ha permesso, oltre che godere delle meraviglie dell’isola gemella di Antigua, di osservare le tracce della devastazione lasciata dall’uragano del 2017. La nostra guida, Roberto Zorzi di Antigua +39 tour, ci ha raccontato quanto terribile sia stato quell’evento climatico che devastò il 95% degli edifici di Barbuda e quali conseguenze ha portato alla popolazione locale che è stata disincentivata dal ritornare sull’isola dopo essere stata sfollata. Abbiamo visto come la Natura stia lentamente cercando di riparare i danni enormi lasciati dai venti a oltre 300 chilometri all’ora che hanno caratterizzato l’uragano Irma di categoria 5+++, il livello più alto possibile.