Come capire da soli se il mercato azionario tornerà a scendere o meno.

Dai minimi di fine marzo lo S&P 500, l’indice azionario più importante della borsa americana e forse del mondo, è passato da 2191 punti, minimo del 23 marzo, agli attuali livelli appena sopra i 2900 punti di indice. In poche parole abbiamo assistito ad un rimbalzo di circa 35 punti percentuali.

In molti dibattono sulle motivazioni, fanno previsioni, suggeriscono strategie ed ogni racconto è spesso molto credibile e molto interessante.

Uno dei temi dibattuti è come al solito se si debbano osservare i fondamentali dell’economia o meno per valutare quale atteggiamento sia da preferire per lo meno nel breve.

Scopo di questo spunto è quello di accompagnare il lettore ad un’interpretazione personale della situazione attraverso strumenti semplici, gratuiti e di qualità che abbiamo già presentato a cavallo di luglio – agosto 2019 nella sezione didattica del sito.

Partiamo quindi con i nostri tre moschettieri sempre disponibili con un semplice click.

Cosa ci dice l’ufficio studi della Federal Reserve di Atlanta

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Prima di passare al dato vero e proprio dobbiamo prendere nota della specifica che viene fatta per rappresentare l’eccezionalità della situazione e l’incapacità del modello macro economico di poter anticipare gli impatti del COVID 19 ma in sostanza di poterne prendere solo atto:

Non dobbiamo quindi esasperare le caratteristiche predittive del noto modello dell’ufficio studi della Fed di Atlanta ma utilizzarlo come specchio dell’impatto del COVID 19 sull’economia americana.

Tenuto conto che ancora oggi l’impatto dei consumi americani e della crescita dell’economia USA sono fondamentali sui rispettivi dati mondiali potete immaginare da soli la significatività o meno i questi numeri.

Il dubbio che attanaglia tutti gli investitori mondiali è in realtà proprio questo: quale sarà l’impatto del COVID 19 sull’economia USA ?

Ricordiamoci che i dati sono annualizzati, sono cioè trimestrali moltiplicati per quattro.

L’ultimo aggiornamento è datato venerdì 15 maggio ed il prossimo è atteso per domani martedì 19 maggio.

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Vi rimando all’articolo illustrativo sul significato di questi dati che troverete qui:

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Cosa ci dice l’ufficio studi della Federal Reserve di New York

Anche qui partiamo con il prendere nota circa le avvertenze relative all’impatto del COVID 19 sul modello utilizzato ed in particolare che i tempi di aggiustamento non sono rapidi per cui i dati diventano progressivamente più significativi con il passare del tempo:

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Anche in questo caso i dati sono annualizzati nel senso che sono trimestrali moltiplicati per quattro.

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Vi rimando all’articolo illustrativo sul significato di questi dati che troverete qui:

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Non ho volutamente scritto i valori di crescita attesa dell’economia USA perché vorrei che lo facesse il lettore, su un diario o un quaderno per gli appunti. Osservare il livello dell’impatto del COVID 19 è importante, seguirne nel tempo l’impatto sarà decisivo per ogni investitore.

I prezzi dell’indice riflettono oggi questa situazione e queste aspettative.

Eventuali variazioni in miglioramento potrebbero rafforzare il trend in corso. Eventuali dati peggiori potrebbero minarlo nuovamente.

In questo senso potrebbe essere molto utile il sito della FED di New York perché proponeva nel passato nella stessa pagina anche i primi dati relativi al trimestre successivo. Oggi non è così probabilmente data l’elevata incertezza della situazione. Vedrete che se la situazione troverà un suo equilibrio è possibile che ciò accada nuovamente.

Cosa ci dice l’ufficio studi della Federal Reserve di St. Louis

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I criteri ormai li conosciamo e limitiamoci all’osservazione:

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La FED di St. Louis è però famosa anche per un proprio indicatore che ci fornisce una cartina di tornasole del livello di stress finanziario del sistema: è un indicatore che segnala se il mercato finanziario sia in uno stato di tensione attraverso la rilevazione di diversi tassi di interesse e di diversi spreads. Osserviamolo ad un altro link sempre nello stesso sito:

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Apparentemente il sistema parrebbe aver reagito molto meglio e molto più rapidamente rispetto a quanto accaduto ad esempio nel 2008.

Ricordiamo che al di sopra dello 0 l’indicatore segnala tensione crescente, mentre al di sotto dello 0 c’è tranquillità. L’ultimo dato che riesco a leggere ci evidenzia dei valori molto rassicuranti o per lo meno che possono rappresentare il buon esito degli interventi della banca centrale.

Abbiamo quindi segnali molto contrastanti che ben rappresentano l’incertezza di questa fase.

Non tirerò quindi le somme del mio intervento non solo per la grande difficoltà che ho nel credere ad un unico scenario certo ma anche perché l’articolo voleva mettere in condizione il lettore di farsi un’opinione personale senza volerlo influenzare.

Anche per quest’ultimo indicatore sarà possibile reperirne un’illustrazione più completa nella sezione didattica:

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Disclaimer: the above article is for general information and educational purposes only.  It is not intended to be investment advice.  Seek a duly licensed professional for investment advice.

Avvertenze: l’articolo sopra è solo a scopo informativo e didattico. Non intende essere un consiglio di investimento. Cerca un professionista debitamente autorizzato per una consulenza sugli investimenti.