FONDI&SICAV di agosto su Mork e Mindy

 Torna l’appuntamento con il mensile di Fondi & Sicav su Mork e Mindy, una bella occasione da condividere con chi ci piace

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Ho apprezzato molto l’invito dell’editore Giuseppe Riccardi perché consente di scegliere, permette di fruire o meno di questa ulteriore opportunità e soprattutto di sceglierne i tempi.

Del resto il viandante che passa su Mork & Mindy non sa quando potrà tornare, non sa se troverà qualcosa di interessante ma sa che potrà condividere tra i suoi contatti gli spunti genuini e sinceri che vengono offerti da me e dalla nostra piccola redazione.

Il mensile di agosto si concentra propone molti argomenti, alcuni dei quali potrebbero rivelarsi una buona lettura sotto l’ombrellone.

Il primo è senza dubbio la cover story, legata ai settori candidati ad essere i protagonisti del prossimo autunno.

Ma partiamo dai fattori di rischio di cui bisognerebbe tenere conto secondo gli esperti:

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Per aggiornare sinteticamente il nostro lettore credo sia utile osservare il comportamento del rendimento del titolo decennale americano per comprendere pienamente se i primi due pericoli, l’inflazione e il rialzo dei tassi americani, siano stati poi prezzati dal mercato, specie da quando il tam tam mediatico mondiale ne ha evidenziato il possibile incremento.

Se così fosse, il lettore attento potrebbe / dovrebbe comprendere da solo se poi, a differenza di quanto si dice e si scrive, gli operatori professionali abbiano concretamente prezzato questa ipotesi vendendo titoli di stato americani e portando il rendimento del decennale su livelli sempre più importanti o se al contrario i rendimenti siano in realtà scesi:

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Ma torniamo ai settori da valutare per il prossimo autunno. Lo spirito del lavoro proposto è ben riassunto all’inizio dell’importante analisi proposta:

Non è ancora del tutto scontato che in autunno il Covid toglierà il disturbo, almeno nelle sue forme più eclatanti e pericolose, ma da parte degli investitori sono in atto da tempo grandi manovre per tornare a puntare su una fase di ripresa strutturale. E in questo nuovo contesto (speriamo) favorevole, diversi settori si presentano con ottime credenziali, anche perché la nuova politica fiscale avviata da Stati Uniti ed Europa promette una pioggia di denaro colossale. Ovviamente altri segmenti dell’economia rischiano di restare molto più indietro. Oltre alla solita tecnologia, i comparti più interessanti nel nuovo new normal sono tutti quelli coinvolti direttamente o indirettamente nella transizione sostenibile e nelle infrastrutture. Ma non mancano sorprese anche in ambiti considerati meno positivi

I settori analizzati sono molti: Energia, Servizi Finanziari, Consumi Discrezionali, Salute, Immobiliare, Beni di Largo Consumo, Industriali, Servizi di Comunicazione, Materiali, Utility e Tecnologia.

Ognuno potrà convalidare i propri convincimenti o metterli in discussione.

Interessante poi nella parte dedicata alla tecnologia il tema che ha segnato un po’ questa prima parte dell’anno ovvero il rapporto tra Value e Growth.

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Su Mork & Mindy avevamo anticipato proprio quanto poi accaduto nel secondo trimestre di quest’anno grazie all’ottimo contributo di Gianluca Gabrielli:

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Il secondo ambito in cui la redazione si è spesa in un lavoro veramente ampio ed approfondito è lo speciale sugli ETF

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Per dare l’idea del lavoro svolto ho ricostruito in un’unica immagine tutte le domande che sono state sottoposte nell’ambito del dibattito. Osservandole il lettore si renderà conto di quanto sia attuale il tema e di quali siano i rivoli, innovativi o meno, in cui oggi si dipana l’ampio e complesso mondo degli ETF.

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In realtà non a tutti gli ospiti sono state sottoposte le medesime domande perché con una felice intuizione si è deciso di spacchettare il focus su più ambiti:

  • Non solo sostenibilità (da pagina 34);
  • Tanto spazio per l’innovazione finanziaria (da pagina 38);
  • Una grande crescita (da pagina 42);
  • Tagliati quasi su misura (da pagina 46);
  • Accessibili, trasparenti e resilienti (da pagina 50)

Ultima ma non ultima l’intervista al Professor Bertelli, leggibile da pagina 61

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Ho selezionato due domande e due risposte che ho ritenuto più interessanti.

Dopo i mesi bui del Covid, quali sono gli errori che un consulente finanziario o un investitore possono fare in una fase di scampato pericolo?

«La metafora del “ponte” di Powell del luglio 2020 è stata una di quelle che mi sono piaciute di più: compito della politica monetaria e fiscale, in tempo di Covid, è portarci, per decreto, al di là del baratro, costituito dalla recessione globale. Il ponte è stato costruito in tempi rapidi e ha consentito di attendere positivi sviluppi sul fronte sanitario. Ora stiamo per mettere piede sull’altra sponda, dopo il baratro, e l’economia deve mettersi a camminare sulle proprie gambe. Un errore che è possibile compiere è quello derivante della “dominanza della negatività” (Kahneman), che non ci consente di essere “simmetrici” nelle valutazioni di minacce e di opportunità. Non credere fino in fondo allo scampato pericolo. Attendere conferme. E, dunque, perdere le opportunità. Se ci guardiamo alle spalle e osserviamo il grado di liquidità esistente ancora oggi nei portafogli, non c’è dubbio che alcune opportunità sono state perse. È il nostro “vizio”, come investitori, di chiederci “quando” investire: è il momento? Proprio ora? I consulenti lo sanno, o lo dovrebbero sapere: non conta quando, ma come si investe».

Esg, molti pensano che sia una moda, altri che sia una svolta epocale. Come comportarsi di fronte all’enorme offerta di prodotti che vantano l’adozione di criteri Esg?

«Esg non è un prodotto o un insieme di prodotti. È un comportamento, come la raccolta differenziata. Non è una moda. Vorrei non si parlasse più di prodotti Esg, come se esistesse un’alternativa. Cadiamo nella trappola della performance: rendono di più o di meno? Il risparmio, il nostro risparmio, è il primo tassello dell’economia circolare. Tutto deve essere investito con criteri Esg. La “finanza buona” si prende la rivincita. Come investitore mi aspetto che ciò avvenga sistematicamente, senza chiederlo. Secondo la Sfdr, i “partecipanti ai mercati finanziari” hanno il compito di fare selezione, di investire in modo coerente. I consulenti finanziari hanno il compito di chiarire agli investitori quali sono i rischi di NON investire Esg. Sono i rischi più importanti, quelli che attaccano, come la ruggine, il valore degli investimenti nel tempo. Non è la volatilità. Meglio costruire la casa sulla sabbia o sulla roccia? I criteri Esg sono i pilastri delle nostre case».

È possibile per il lettore di Mork & Mindy scaricare il pdf per questo numero cliccando sopra una qualsiasi delle immagini allegate all’articolo che fanno riferimento al mensile di agosto.

 

Buona lettura e buone vacanze

 

NOTA DELLA REDAZIONE DI MORK & MINDY

Circa i primi aspetti trattati, incremento dei tassi d’interesse e inflazione potrebbe essere utile rileggere i seguenti post:

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