Ho selezionato due domande e due risposte che ho ritenuto più interessanti.
Dopo i mesi bui del Covid, quali sono gli errori che un consulente finanziario o un investitore possono fare in una fase di scampato pericolo?
«La metafora del “ponte” di Powell del luglio 2020 è stata una di quelle che mi sono piaciute di più: compito della politica monetaria e fiscale, in tempo di Covid, è portarci, per decreto, al di là del baratro, costituito dalla recessione globale. Il ponte è stato costruito in tempi rapidi e ha consentito di attendere positivi sviluppi sul fronte sanitario. Ora stiamo per mettere piede sull’altra sponda, dopo il baratro, e l’economia deve mettersi a camminare sulle proprie gambe. Un errore che è possibile compiere è quello derivante della “dominanza della negatività” (Kahneman), che non ci consente di essere “simmetrici” nelle valutazioni di minacce e di opportunità. Non credere fino in fondo allo scampato pericolo. Attendere conferme. E, dunque, perdere le opportunità. Se ci guardiamo alle spalle e osserviamo il grado di liquidità esistente ancora oggi nei portafogli, non c’è dubbio che alcune opportunità sono state perse. È il nostro “vizio”, come investitori, di chiederci “quando” investire: è il momento? Proprio ora? I consulenti lo sanno, o lo dovrebbero sapere: non conta quando, ma come si investe».
Esg, molti pensano che sia una moda, altri che sia una svolta epocale. Come comportarsi di fronte all’enorme offerta di prodotti che vantano l’adozione di criteri Esg?
«Esg non è un prodotto o un insieme di prodotti. È un comportamento, come la raccolta differenziata. Non è una moda. Vorrei non si parlasse più di prodotti Esg, come se esistesse un’alternativa. Cadiamo nella trappola della performance: rendono di più o di meno? Il risparmio, il nostro risparmio, è il primo tassello dell’economia circolare. Tutto deve essere investito con criteri Esg. La “finanza buona” si prende la rivincita. Come investitore mi aspetto che ciò avvenga sistematicamente, senza chiederlo. Secondo la Sfdr, i “partecipanti ai mercati finanziari” hanno il compito di fare selezione, di investire in modo coerente. I consulenti finanziari hanno il compito di chiarire agli investitori quali sono i rischi di NON investire Esg. Sono i rischi più importanti, quelli che attaccano, come la ruggine, il valore degli investimenti nel tempo. Non è la volatilità. Meglio costruire la casa sulla sabbia o sulla roccia? I criteri Esg sono i pilastri delle nostre case».