FONDI&SICAV di giugno su Mork e Mindy

Torna l’appuntamento con il mensile di Fondi & Sicav su Mork e Mindy, una bella occasione da condividere con chi ci piace

Clicca sull’immagine per accedere in anteprima al PDF del numero di Giugno 2021 uscito ieri

Ho apprezzato molto l’invito dell’editore Giuseppe Riccardi perché consente di scegliere, permette di fruire o meno di questa ulteriore opportunità e soprattutto di sceglierne i tempi.

Del resto il viandante che passa su Mork & Mindy non sa quando potrà tornare, non sa se troverà qualcosa di interessante ma sa che potrà condividere tra i suoi contatti gli spunti genuini e sinceri che vengono offerti da me e dalla nostra piccola redazione.

Il mensile di giugno si concentra su due temi di grande qualità: le materie prime e il mondo degli ETF.

Credo sia giusto partire con un grafico rappresentativo dell’indice CRB per consentire a tutti i lettori di collocare correttamente l’argomento:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Come possiamo notare l’indice rappresentativo del paniere delle materie prime è reduce da un crollo epocale partito con la crisi del 2008 e per certi versi anticipandola. Il massimo valore fu toccato nel giugno 2008 a 473 punti di indice circa. Nel maggio 2020, in piena pandemia, l’indice era scivolato in area 100. Oggi siamo 209 punti circa.

Per certi versi potremmo anche prendere in considerazione questo indice per rappresentare lo stato di salute dell’economia mondiale e porci la domanda se effettivamente gli interventi delle banche centrali partiti nel 2008 abbiano impattato o meno su consumi e reddito o si siano fermati alla finanza.

Clicca sull’immagine per accedere allo speciale da pagina 16

Debbo dire che è stato fatto un lavoro eccellente riproponendosi di trattare gli ambiti più importanti: energia (a pagina 20), metalli preziosi (a pagina 26) e metalli industriali (a pagina 30).

Nella prima parte dedicata all’analisi complessiva del trend delle materie prime troviamo un concetto molto importante:

«Le materie prime hanno caratteristiche differenti dalle azioni: infatti i prezzi spot riflettono l’equilibrio di domanda e offerta oggi e non le attese. Se una struttura caratterizzata da backwardation riflettesse aspettative di scarsità futura, al posto della situazione presente, gli stock di riserve verrebbero immessi sul mercato abbassando i prezzi a pronti rispetto a quelli sul mercato dei future. Attualmente circa la metà delle commodity si trova in uno scenario di backwardation, il che suggerisce un quadro dell’intero complesso caratterizzato da un basso livello di magazzino. Siamo fiduciosi nel fatto che queste caratteristiche di mercato indichino che le risorse naturali stanno progressivamente diventando sempre più soggette a pressioni al rialzo».

Clicca sull’immagine per accedere allo speciale a pagina 18

Come nota personale voglio però ricordare quanto evidenziato da Andrea Mazzalai nel suo pezzo sull’inflazione di marzo di quest’anno circa le potenziali analogie con quanto accaduto nel 2008:

“Siamo in una crisi da domanda o di offerta? Il debito da sempre nella storia aumenta parallelamente alla crisi di domanda e non di offerta, l’offerta è tale che il crollo dei redditi e dell’occupazione ha bisogno del debito per essere sostenuta. Certo ci saranno alcuni problemi in alcuni particolari settori, ma la stragrande maggioranza del mercato è afflitto da un eccesso di offerta.”

Clicca sull’immagine per accedere all’articolo di Andrea Mazzalai sull’inflazione

Su questo tema delle scorte mi ha colpito la trattazione su energia e petrolio e in maniera particolare questo grafico a dimostrazione che la vicenda non è per nulla scontata:

Clicca sull’immagine per accedere allo speciale a pagina 21

Questo mese in un suo rapporto giornaliero AGE Italia evidenziava:

“Al netto della variazione del costo della vita, infatti, la paga media oraria nel settore privato USA, a maggio come ad aprile, ha sperimentato un taglio del 2.5%. Mai nulla di simile è occorso dal 2000 ad oggi. E sì che la politica è chiaramente orientata a favore del mercato del lavoro. Ma non sempre le buone intenzioni sono coronate da successo. Volendo, è un primo risultato, tangibilmente sgradevole, di una applicazione quasi concreta della MMT: il QE per il popolo, danneggia il popolo”

Mentre nel rapporto di inizio anno pubblicava invece un grafico molto interessante che ci da la portata di lunghissimo periodo che questo movimento potrebbe lasciar intravedere:

Clicca sull’immagine per accedere al sito di AGE Italia

Personalmente ritengo che anche questo mese la redazione di Fondi&Sicav abbia centrato un tema importante.

Altrettanto ricca di spunti è la seconda parte dedicata al presente e al futuro del mondo ETF.

Clicca sull’immagine per accedere allo speciale a pagina 41

Tanti ospiti importanti per un tema attualissimo e se vogliamo in parte legato alle sorti delle materie prime.

Dalla crisi del 2008 infatti il mercato specie in termini di rendimento ha visto la grande vittoria del beta sull’alpha, delle gestioni passive sulle gestioni attive. Forse le cause di tutto ciò e dell’andamento dell’indice CRB visto ad inizio articolo hanno un denominatore in comune e lasciano aperto il dibattito tra chi ritiene che sarà così per sempre, basandosi sulla MMT o che invece ci sarà un nuovo passaggio del testimone.

Di certo oggi le gestioni passive sono le grandi protagoniste di questo decennio.

A settembre evidenziavo:

Scrive l’amico Fulvio Marchese: “Beta vs Alpha: Beta è economico e facile, Alpha è costoso e difficile. Beta fa appello all’intelletto, alpha è emotivo. Tutti hanno la possibilità di trovare il beta; quasi nessuno ha la capacità di trovare Alpha. Beta è un approccio umile ai mercati, un riconoscimento più onesto dei limiti del tuo talento e del tuo tipo di personalità. Alpha ignora le probabilità, supponendo di essere in grado di superare qualsiasi probabilità per ottenere più rendimento del beta.”

Ed ancora: “Occorrerebbe sempre dar voce alla ragione in un mare di emozioni per portare le persone a pensare al “denaro lento” mentre tutti parlano di “soldi veloci”: occorrerebbe concentrarsi solo su ciò che conta negli investimenti.

Il lavoro che propone è come al solito molto organizzato: da un lato la competenza e la credibilità degli intervistati, dall’altro la modalità di sottoporre a tutti le stesse domande.

Clicca sull’immagine per accedere allo speciale da pagina 41

Ovviamente, stante i miei interessi personali, è la quarta quella che mi è sembrata la più interessante, non a caso tra gli intervistati c’era anche Massimo Siano di 21shares. Debbo però dire che tutti gli intervistati mi hanno coinvolto con i loro spunti di riflessione e vi rimando alla lettura diretta per scoprire perché.

È possibile per il lettore di Mork & Mindy scaricare il pdf per questo numero cliccando sopra una qualsiasi delle immagini allegate all’articolo che fanno riferimento al mensile di giugno.

 

Buona lettura