I dati infatti ci evidenziano che a 5 anni alla data del 25 novembre 2019 H2O Multibonds aveva già avuto una perdita di fila di circa il 30 %, mentre nel caso dell’H2O Allegro questo calo era stato del 26 % circa. Questo per il dato a 5 anni e comunque superiore al dato relativo allo SP500. Viceversa nelle fasi a noi più vicine il drawdown di entrambi i comparti era stato più contenuto rispetto a quello dell’indice azionario USA seppur comunque non modesto.
Vi è però da dire che nel giugno 2019 la società di gestione e la sua offerta si erano dovuti difendere dalle accuse del Financial Times di avere in portafoglio troppe attività illiquide, accuse che in un primo momento avevano comportato deflussi di capitale che avevano influenzato sia la volatilità che il drawdown in maniera immeritata e innaturale.
Ciò non toglie che questa tipologia di analisi avrebbe dovuto supportare qualsiasi investitore nel valutare la percentuale più corretta con cui inserire il singolo comparto in portafoglio, una percentuale che tenesse conto non tanto dei rendimenti straordinari offerti in passato ma anche e soprattutto della volatilità e del drawdown evidenziati.
Volevo ora evidenziare un altro aspetto. Ma i due comparti erano e sono gestiti veramente con filosofie diverse o simili?
Abbiamo già visto il grafico delle performance e a occhio nudo sembrerebbe che i due comparti abbiano seguito un percorso molto simile. Analizzando però i dati algebrici, scopriamo che ciò è vero negli ultimi 3 anni ma è meno vero se l’osservazione va indietro nel tempo.
La volatilità è maggiore di poco in Allegro, mentre il drawdown ha comportamenti leggermente difformi a seconda dell’arco di tempo analizzato.
Morningstar propone sul suo sito per ogni strumento di risparmio gestito una veloce analisi: “Best Fix Index”.
Dal sito cogliamo il suo significato: