Tra i tanti utenti che seguo su twitter ve ne è uno che nel mese di agosto ha dedicato ampio spazio al pensiero di Warren Buffet grazie ad una serie di post a lui dedicati.
Li ho salvati tutti per leggermeli con maggiore calma ma credo sia venuto il momento di condividerli.
Sono ovviamente uno più interessante dell’altro ma vorrei attirare l’attenzione del lettore non professionale soprattutto sulla regola numero 7, quella più difficile da fare propria pur armati delle migliori intenzioni.
Farò un esempio grazie ad un colloquio con un amico avvenuto proprio in questi giorni. Il mio amico ha avuto un premio dalla propria azienda qualche settimana fa. Per fidelizzarlo l’azienda gli ha proposto un pacchetto annuale di azioni dell’azienda stessa in base ad una somma prefissata di controvalore. Il numero di azioni sarebbe quindi dipeso dal valore dell’azione il giorno 6 ottobre, fra pochi giorni. Chiaramente più sarà basso il prezzo dell’azione della sua azienda, più alto sarà il numero di azioni che il mio amico otterrà, più sarà invece alto, più basso sarà il numero delle azioni.
Chiaramente il mio amico osserva con fiducia il calo vistoso dei mercati azionari perché è entrato giustamente nell’ottica di augurarsi di ottenere il numero maggiore di titoli della propria azienda immaginando poi di conservarli per lungo tempo.
Ecco credo che questo piccolo esempio di vita vissuta ci possa far riflettere su come la stessa situazione – il crollo dei mercati azionari – ci porti a comportamenti ed attese molto differenti.
Anche la regola numero 6 è fondamentale per trasformare gli eventi in processi, per uscire da una logica di breve che ci porta molto spesso ad usare la pancia nelle nostre valutazioni ed entrare in una visione di lungo che ci aiuta sempre a costruire il nostro futuro.
Nella storia dei mercati finanziari sono proprio le annate come queste che hanno nel tempo premiato l’investitore progettuale. I mercati finanziari hanno restituito grandi ritorni a chi aveva il denaro per investitre e per rimanere investiti. Sono stati da sempre una delle forme più inique in termini di redistribuzione del reddito.
Sta al singolo investitore decidere quale piano portare avanti e con che determinazione guardare a quello già intrapreso, in corso basandosi sulla regola numero 1.
Lo stesso Warren Buffet ha creato il 95% della propria ricchezza dopo i 65 anni, a dimostrazione che tutti ma proprio tutti, con metodo, rimanendo investiti, possiamo essere premiati.
Passiamo ora la nostro bravissimo ospite di oggi “Compounding Quality”: