Un’atra tappa fondamentale è del 1965, in cui tutti i principi cardine dell’assicurazione infortuni sono stati raccolti sotto un unico Testo Unico. E’ poi nel 2010, con la legge 122 del 30 luglio, che l’INAIL assorbe le funzioni dell’Ispesl (Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) e dell’Ipsema (Istituto di previdenza per il settore marittimo), accrescendo ulteriormente le proprie competenze istituzionali. Si crea in tal modo, in Italia, un Polo della Salute e della Sicurezza.
L’INAIL, con entrate annue pari a più di 12 miliardi di EURO, è un ente pubblico il cui scopo principale è la tutela della salute negli ambienti di lavoro e di vita, cosi come fornire assicurazioni e indennizzi ai lavoratori che subiscono un infortunio o contraggono una malattia infettiva nell’ambiente di lavoro. L’INAIL è una vera e propria assicurazione che opera in regime di monopolio, dato che è obbligatoria per legge e non ci sono Enti pubblici o privati alternativi a cui fare riferimento.
L’INAIL insieme all’INPS e al SSN costituiscono le basi del “Welfare State” italiano.
Proprio a causa del Covid-19, il nostro “Welfare State” è stato messo a durissima prova, prima mobilitando tutte le risorse disponibili del SSN per affrontare al meglio la crisi delle terapie intensive, poi con i 600€ alle partite iva in difficoltà e la cassa integrazione in deroga di cui si è occupato l’INPS, e adesso in prossimità con la fase 2, quindi con la riapertura di tutte le attività produttive e commerciali, l’INAIL è chiamato in causa per rispondere ad un dubbio fondamentale il Covid-19 può essere considerato infortunio sul lavoro?
La pandemia e l’INAIL
Se non vi è dubbio che le malattie infettive siano ricomprese tra gli infortuni che possono capitare sul luogo di lavoro, anche considerando che a partire dagli anni ’70, sono stati isolati i virus dell’epatite B e C, e che negli anni ’90 ha fatto la sua comparsa la sindrome da immunodeficienza acquisita, HIV, diverso potrebbe essere il caso del Sars Cov-2.
Il coronavirus ha, infatti, scatenato una pandemia a livello mondiale, come annunciato dal suo Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in una drammatica conferenza stampa l’11 marzo 2020.