Il Golden Butterfly di Pietro Farese

Protezione e rendimento sulle ali di una farfalla

Parlando di Golden Butterfly Portfolio restiamo nell’ambito dei c.d. Lazy Portfolios di cui abbiamo già incontrato l’All Weather Portfolio.

Quando parliamo di Lazy Portfolios intendiamo un insieme di strumenti finanziari che hanno come obiettivo l’essere in grado di affrontare qualsiasi fase di mercato minimizzando gli effetti negativi e sfruttando al massimo le fasi di crescita. Impossibile? Aspettiamo di aver letto tutto l’articolo.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Si tratta di strategie che richiedono pochissima manutenzione e che operano su un orizzonte temporale maggiore o uguale a 10 anni. Sono strategie, definite erroneamente “passive”, che non hanno l’ambizione di generare Alpha (di performare più del mercato) ma si “limitano” a realizzare il Beta (cioè raccogliere tutto ciò che il mercato è in grado di realizzare), obiettivo questo non così scontato. Il focus di queste strategie è sulla protezione del capitale ed il rendimento ottenuto è una conseguenza.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Un po’ di storia. 

Il Golden Butterfly Portfolio è essenzialmente una versione modificata da Tyler, pseudonimo dietro cui si cela un ingegnere meccanico con un forte background in matematica e un interesse per la finanza (qui maggiori dettagli), fondatore e curatore del sito www.portfoliocharts.com. Tyler è partito dal Permanent Portfolio ideato negli anni ’80 da Harry Browne, scrittore, politico (nominato alla presidenza degli Stati Uniti nel 1996 e nel 2000) nonché consulente per gli investimenti, e presentato dallo stesso autore nel 2001 nel libro Fail-safe investing

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

L’idea centrale sia del Golden Butterfly Portfolio che del Permanent, come anche dell’All Weather, è che le asset class da utilizzare per una robusta strategia d’investimento sono sostanzialmente quattro ed ognuna ha una sua specifica validità in ognuna delle possibili fasi economiche:

 

  1. Le azioni – utili in fase di espansione economica
  2. Le obbligazioni – utili in fase di deflazione
  3. La liquidità (intesa come strumenti monetari in generale, es: i BOT) – importante in fase di recessione
  4. Gli asset reali (materie prime, oro, immobiliare) – utili in fase di inflazione crescente

 

Il Golden Butterfly Portfolio deve il suo nome al fatto che se mettiamo in un grafico a torta le varie fette del nostro portafoglio, il risultato che ne esce è una sorta di farfalla con la testa dorata le cui ali sono costituite dagli asset azionari e da quelli obbligazionari (con un po’ di fantasia).

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Si tratta di un portafoglio molto bilanciato, dato che assegna le stesse percentuali (20%) ad ogni asset. Ecco la sua composizione originale:

20% mercato azionario totale USA

20% azioni small cap value USA

20% obbligazioni governative a lunga scadenza

20% obbligazioni governative a breve scadenza

20% oro

 

Golden Butterfly Portfolio: caratteristiche

Come l’All Weather Portfolio ed il Permanent Portfolio, anche il Golden Butterfly è un portafoglio di investimenti erroneamente definito “passivo” e per il lungo periodo, adatto all’investitore medio che non vuole correre troppi rischi, non ha la pretesa di battere il mercato e vuole semplicemente vedere il suo patrimonio crescere in tranquillità di anno in anno.

A differenza degli altri due portafogli sopra menzionati il Golden Butterfly presenta però una maggiore componente azionaria: il 40% contro il 30% dell’All Weather ed il 25% del Permanent Portfolio. Questo si traduce in un rendimento atteso più elevato, ma anche in un maggiore rischio di volatilità.

Inoltre, il 20% del portafoglio è dedicato ad una classe azionaria molto particolare: le small cap value. Di cosa si tratta?

Le small cap value sono delle aziende a bassa capitalizzazione (sotto i 2 miliardi di dollari) e con dei multipli prezzo/utili e prezzo/valore contabile piuttosto bassi, quindi teoricamente sottovalutate.

Il modello a 3 fattori di Fama & French, insieme all’osservazione empirica dei mercati finanziari, ha recentemente dimostrato che le azioni small cap value offrono effettivamente dei rendimenti attesi più elevati rispetto al mercato azionario complessivo, al prezzo però di una volatilità più elevata.

Quindi inserire le small cap value in portafoglio rende il proprio investimento più rischioso, ma c’è anche da dire che la scelta è ampiamente giustificata e bilanciata dalla massiccia presenza di obbligazioni e oro nel Golden Butterfly con funzione di decorrelare il portafoglio rispetto alle perturbazioni di mercato.

Golden Butterfly Portfolio: performance

Negli ultimi 50 anni (dal 1970 al 2020) il Portafoglio Golden Butterfly ha garantito un rendimento medio reale (cioè al netto dell’inflazione) del 6,4%, una volatilità di poco inferiore all’8% ed una perdita massima pari appena all’11% (recuperata in poco meno di 3 anni).

Clicca sulle immagini per accedere alla fonte

Facciamo un’analisi delle performance del Golden Butterfly prendendo periodi di osservazione di 10 anni rolling:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Come vediamo, prendendo in analisi i 50 anni dal 1970 al 2020, in qualsiasi anno avessimo iniziato il nostro investimento avremmo avuto sempre, ripeto SEMPRE, un risultato positivo a patto di restare investiti per almeno 10 anni. Il risultato migliore lo ha ottenuto chi ha iniziato l’investimento nel 1982 realizzando un rendimento medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR), pari al 8,26%. Il risultato peggiore lo ha conseguito chi ha iniziato ad investire nel 1999 realizzando un rendimento medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR), pari al 3,99% dopo aver vissuto la crisi del 2000 e del 2008.

 

Se aumentassimo il periodo di mantenimento dell’investimento e lo portassimo a 15 anni avremmo che il migliore risultato lo ha ottenuto chi ha iniziato nel 1983 realizzando un rendimento medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR), pari al 7,24%. In questo caso il risultato peggiore lo avrebbe avuto chi avesse iniziato l’investimento nel 1994 realizzando un rendimento medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR), pari al 4,87%

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

 

Qui di seguito invece vediamo il confronto tra il Golden Butterfly, il Permanent Portfolio e l’All Weather nel periodo che va dal 1970 al 2020 (attraversando quindi la grande crisi del 2000, del 2008 ed anche la recente pandemia di Covid-19).

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Di seguito abbiamo l’opportunità di confrontare più in dettaglio i portafogli paragonati. Nota: il Permanent Portfolio, nella sua versione originale, prevede l’utilizzo del cash come strumento di liquidità; per rendere più omogeno il confronto è stata utilizzata una versione con titoli del Tesoro USA a breve come strumento di liquidità (SHY).

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

 

Facciamo ora alcune considerazioni riassuntive:

 

  • Il Golden Butterfly, come anche i suoi “concorrenti”, è costruito, come si è detto, per capitalizzare nelle quattro possibili condizioni economiche o “stagioni”
  • Le differenze sono nelle asset class utilizzate e nelle percentuali utilizzate per ciascuna (nota a margine: nelle analisi dei portafogli in questi archi temporali gli stessi sono stati sempre ribilanciati):

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

  • Il Permanent Portafolio mostra un approccio più diretto dividendo il portafoglio in parti uguali per ogni singola asset class / stagione
  • L’All Weather Portfolio introduce le materie prime e, cosa più importante, approccia un’approssimativa ponderazione della parità di rischio che si manifesta in pesi differenti per le stagioni con un notevole incremento dei Treasury a lungo termine
  • Il Golden Butterfly Portfolio sceglie invece di sovrappesare la fase di espansione, di prosperità (portando al 40% il peso dell’azionario) basandosi sul fatto oggettivo che questa è la stagione di gran lunga più presente nella storia economica. Inoltre, sceglie di introdurre un’asset class value come le small cap per rinforzare l’enfasi sull’espansione
  • Dai dati statistici riportati risulta evidente che la forza di questi portafogli sta nella gestione delle perdite più che generare rendimenti mirabolanti. Di seguito l’analisi dei drawdown di fine mese rolling per periodi di 3 anni:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

  • Una forte esposizione all’oro (20%) potrebbe far sorgere parecchi dubbi a chiunque; l’oro non è certo una fonte di rendimenti straordinari, al contrario è piuttosto costante nell’andamento su periodi decennali. Il suo ruolo in questi portafogli “All Season” è quello di stabilizzare la volatilità generale decorrelando il portafoglio da andamenti isterici del mercato.
  • Un ragionamento analogo si potrebbe fare per la forte esposizione all’obbligazionario in un momento in cui i tassi sono sotto zero e con il pericolo di aumenti degli stessi e quindi rischio di perdite. Anche in questo caso il drive del ragionamento non deve essere il rendimento, che va considerato nel complesso del portafoglio, ma il rischio verso il quale ognuna delle componenti ha un ruolo di stabilizzazione.
  • Il portafoglio analizzato è costruito per un investitore americano, anche i dati di analisi lo sono, ma se è vero che un investitore è tale sia a Milano che a New York, cioè ha le stesse aspettative e teme all’incirca gli stessi pericoli, allora si tratta di adattare l’architettura, lo schema di massima del portafoglio a particolari condizioni locali quali l’inflazione, i tassi, gli strumenti disponibili, ecc.

 

Per completezza di informazione riporto le analisi fatte precedentemente e relative al mercato USA riprendendole per il mercato Italiano cioè con il tasso d’inflazione italiano di questi ultimi 50 anni.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

 

Il rendimento medio reale (CAGR) non è significativamente diverso (ITA 6,0% contro 6,4% USA) ma cambia drammaticamente la volatilità (ITA 9,3% contro 7,8%; L’investitore italiano deve patire più il mal di mare.

Anche il drawdown cambia pur rimanendo in ambiti ragionevoli:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Drawdown massimo più profondo in Italia (16% contro 11% USA) e tempo di recupero dal drawdown maggiore per l’Italia (4 anni contro poco meno di 3 per gli USA).

L’analisi sui periodi rolling di detenzione dell’investimento ci dicono:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

 

Migliore anno per partire, il 1991 che avrebbe fatto realizzare un rendimento medio, al netto dell’inflazione (CAGR), del 9,24%, mentre il peggiore anno per iniziare sarebbe stato il 1999 che avrebbe fatto realizzare un 3,23% medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR). Tutto ciò purché Il portafoglio fosse stato mantenuto per almeno 10 anni.

Anche in questo caso prendiamo in considerazione un periodo di detenzione di 15 anni rolling:

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

In questo caso, migliore anno per iniziare ad investire con un portafoglio Golden Butterfly sarebbe il 1992 e chi avesse iniziato in quell’anno e avesse mantenuto il portafoglio per 15 anni avrebbe realizzato un rendimento medio annuo, al netto dell’inflazione (CAGR) del 8,43%. D’altra parte, la peggiore performance media annua si sarebbe ottenuta iniziando nel 1994 con un 4,04%.

In estrema sintesi, Il Golden Butterfly Portfolio è una strategia molto valida e ragionevolmente sicura (parlando di investimenti naturalmente la certezza non può mai esserci) per investitori con orizzonte temporale ampio e senza pretese di risultati funambolici, più orientati alla protezione del patrimonio piuttosto che alla esasperata ricerca della crescita dello stesso.

Naturalmente questa è una trattazione teorica; la realizzazione concreta di questo tipo di portafoglio va progettata con l’aiuto di un professionista competente che sappia, per ognuna delle asset class individuate, scegliere lo strumento più efficiente.

A cura di:

Clicca sull’immagine per accedere al profilo linkedin dell’autore

In merito allo stesso argomento:

Clicca sull’immagine per accedere all’articolo

Clicca sull’immagine per accedere all’articolo

AVVERTENZE: I contenuti di queste note e le opinioni espresse non devono in nessun caso essere considerati come un invito all’investimento. Le analisi non costituiscono mai una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di qualsivoglia strumento finanziario.

Queste note hanno per oggetto analisi finanziarie e ricerca in materia di investimento. Qualora vengano espresse delle raccomandazioni, queste hanno carattere generale, sono rivolte ad un pubblico indistinto e mancano dell’elemento della personalizzazione.

Sebbene frutto di approfondite analisi, le informazioni contenute in queste note possono contenere errori. Gli autori non possono in nessun caso essere ritenuti responsabili per eventuali scelte effettuate dai lettori sulla base di tali informazioni erronee. Chi decide di porre in essere una qualsiasi operazione finanziaria sulla base delle informazioni contenute nel sito lo fa assumendone la totale responsabilità.

 

DISCLAIMER: The contents of these notes and the opinions expressed should in no case be considered as an invitation to invest. The analyzes never constitute a solicitation to buy or sell any financial instrument.

These notes relate to financial analysis and investment research. If recommendations are made, these are of a general nature, are aimed at an indistinct audience and lack the element of personalization.

Although the result of in-depth analysis, the information contained in these notes may contain errors. The authors cannot under any circumstances be held responsible for any choices made by readers on the basis of such erroneous information. Anyone who decides to carry out any financial transaction on the basis of the information contained in the site does so assuming full responsibility.