Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni (letto su base Quantitativa) sul principale mercato mondiale. In Particolare si vuole capire cosa pensano gli Opzionisti della persistente fase rialzista.
Ricordo che il mercato delle Opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori Volumi di Opzioni.
Iniziamo con l’andamento del Vix aggiornato alla chiusura del 12 febbraio (dati giornalieri a partire da gennaio 2019):

L’ultimo evento di rilievo è stato il massimo di Vix del 27 gennaio (vedi freccia blu) che ha anticipato i minimi di mercato del 29 gennaio (vedi freccia rossa). Questa fase di turbolenza sappiamo essere stata generata dal caso Game Stop. Successivamente il Vix è sceso con rapidità ed ora è sui minimi di periodo (intorno a 20).
Ciò denota un Sentiment positivo e favorevole alla fase rialzista dell’S&P500. Solo salite di Vix oltre 25 ci direbbero di reali timori di fasi correttive per l’azionario Usa.
Una ulteriore informazione possiamo averla dal rapporto del Volume di Put e Call, ovvero il Put/Call ratio. Vediamo il grafico che rappresenta una media mobile esponenziale a 8 gg di questa ratio:

L’ultimo picco di questo ratio si è avuto ad inizio novembre 2020 (vedi freccia verde) con l’S&P500 che ha fatto un importante minimo ad inizio ottobre 2020. Poi il P/C ratio è sceso e da dicembre si è mantenuto mediamente basso (vedi rettangolo punteggiato), anche durante la breve correzione dell’S&P500 di fine gennaio 2021. Pertanto anche questo indicatore segnala un Sentiment favorevole per l’azionario Usa e solo salite oltre 0,9 ci direbbero di qualche potenziale turbolenza.
Da ultimo mostro un Indicatore (di mia creazione) Sintetico di Sentiment, che tiene conto di numerosi fattori e della loro correlazione con l’Indice S&P500:

Questo Indicatore si vede come segua spesso la tendenza dell’Indice S&P500 – quando non la segue vi sono dei segnali discordanti (divergenze). Come si vede dal minimo del 27 gennaio (vedi freccia arancione) l’Indicatore ha avuto un notevole recupero superando l’area di massimo precedente. Pertanto il Sentiment generale resta positivo.
Da ultimo mostro l’AAII Investor Sentiment Survey che viene svolta settimanalmente dal 1987 tra gli Investitori Usa.

Questo Indicatore più spesso asseconda i trend del mercato azionario Usa, ma vi possono essere fasi di sfasamento. Infatti vi è stata una predominanza di Sentiment Bearish da fine febbraio sino a fine ottobre 2020, mentre i mercati Usa hanno continuato a salire da fine marzo 2020.
Come si vede osservando la fase più recente, è da fine gennaio (vedi retta verticale punteggiata) che il Sentiment Bullish è in decisa crescita rispetto al Sentiment Bearish. Per ora non vi sono segnali di deterioramento di tale Sentiment.
Tirando un po’ le somme, gli indicatori Quantitativi legati al mercato delle Opzioni ci segnalano che l’attuale fase di ulteriore forza dell’S&P500 dopo i minimi relativi del 29 gennaio, è accompagnato da una buona fiducia degli Indicatori di Sentiment più tradizionali (Vix e P/C ratio), ed anche l’Indice di Sentiment degli Investitori va in tale direzione.
Per ora nessuno di questi indicatori vede reali minacce per il rialzo dell’azionario Usa.
Articolo del 14 febbraio 2021
A cura di:
Eugenio Sartorelli
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