Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni (letto su base Quantitativa) sul principale mercato mondiale. In Particolare si vuole capire cosa pensano gli Opzionisti della persistente fase rialzista, che sta avendo qualche battuta d’arresto.
Ricordo che il mercato delle Opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori Volumi di Opzioni.
Iniziamo con l’andamento del Vix aggiornato alla chiusura di venerdì 14 maggio (dati giornalieri a partire da dicembre 2019):

L’ultimo picco di Vix è stato il 13 maggio (vedi freccia blu) dove l’S&P500 ha fatto l’ultimo minimo, anche se non di particolare rilievo. Diciamo che i timori di più pesanti correzioni sono durati pochissimo tempo, con il Vix che è tornato sotto la quota psicologica di 20, che è anche la media di lungo periodo. Inoltre il recente picco di Volatilità non ha nemmeno raggiunto i precedenti due episodi di fine febbraio e fine gennaio.
Sino a che il Vix scende, o meglio non sale oltre quota 20, il trend rialzista dell’S&P500 resta in buona salute.
Una ulteriore informazione possiamo averla dal rapporto del Volume di Put e Call, il famoso Put/Call ratio. Vediamo il grafico che rappresenta una media mobile esponenziale a 8 gg di questa ratio:

Come vedete dalla figura, anche questo rapporto fa sovente massimi nelle vicinanze di minimi importanti di S&P500, mentre minimi di P/C ratio sono spesso vicino a massimi di mercato. Questo è da considerarsi un indicatore Contrarian proprio come il Vix e va letto congiuntamente ad esso.
Come si vede il P/C ratio è in chiara salita dal 27 aprile (vedi freccia verde) ed è sopra la media di lungo periodo e vicino a livelli di 1 che non si vedono da inizio novembre 2020.Questo è un segnale che gli operatori del mercato Usa stanno aumentando le coperture di portafoglio mediante acquisto di Put, poiché temono improvvisi movimenti di correzione.
Da ultimo vediamo Indicatore Sintetico di Sentiment (di mia creazione), che tiene conto di numerosi fattori (soprattutto legati al mondo delle Opzioni) e della loro correlazione con l’Indice S&P500:

Questo Indicatore si vede come segua spesso (ma non sempre) la tendenza dell’Indice S&P500 e quando non la segue, vi sono dei segnali discordanti (divergenze). Come si vede, l’ultimo minimo dell’Indicatore è stato il 18 marzo (vedi freccia rossa) che è stato rifatto il 20 aprile (vedi freccia arancione). Poi questo Indicatore non ha più avuto una vera forza.
Ciò segnala una minor convinzione rialzista, rispetto a quanto appare guardando il grafico dell’S&P500 che è aggiornato i massimi assoluti.
Tirando un po’ le somme, gli indicatori Quantitativi legati al mercato delle Opzioni ci segnalano che l’attuale fase di ripresa di forza dell’S&P500 – diciamo da metà marzo in poi – è accompagnata da un Sentiment che non ha una pari convinzione. Probabilmente gli operatori restano investiti nell’azionario, soprattutto in attesa dei dividendi, ma vedono all’orizzonte sempre più potenziali correzioni di una certa entità.
A cura di:
Eugenio Sartorelli
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