Indicatori di Sentiment sull’S&P500, fase attuale e prospettive – di Eugenio Sartorelli

Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni (letto su base Quantitativa) sul principale mercato mondiale.

Ricordo che il mercato delle Opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori Volumi di Opzioni.

 

Prima vedremo l’andamento della Volatilità Implicita sull’S&P500 (dati giornalieri) – ovvero il Vix e la VVix (praticamente la Volatilità della Volatilità). Poi vedremo un ulteriore Indicatore come il Put/Call ratio.

 

Vediamo il grafico aggiornato con i dati di chiusura del 6 marzo (dati giornalieri a partire dal gennaio 2018):

 

Il fatto notevole è stato il forte rialzo del Vix a partire dal 14 febbraio (vedi freccia blu in baso a dx) sino al picco massimo del 28 febbraio, che poi è stato superato dalla chiusura di venerdì 6 marzo. Il livello di Vix raggiunto è di 41,94 con un picco intraday di oltre 50.

Valori analoghi recentemente si erano visti solo ad inizio febbraio 2018 e più indietro nell’agosto 2015, agosto/settembre 2011, maggio 2010. Per ora si può solo dire che questo indicatore indica elevata paura ed in crescita. Per avere fasi di panico ritengo ci vogliano chiusure oltre 50. Ricordo che nell’ottobre/novembre 2008 si rimase sopra 60 con picchi di quasi 90.

 

Per valutare meglio possibili segnali anticipatori sul Vix e utile analizzare la Volatilità del Vix (detto VVix) – ovvero la Volatilità Implicita calcolata sulla base del prezzo delle Opzioni sul Vix (infatti esistono tali strumenti che sono rischiosissimi e che sconsiglio a chiunque di utilizzare).

Vediamo sempre i dati giornalieri dal gennaio 2018:

 

Come si vede il Vvix è ancora più frastagliato del Vix. Qui la salita è iniziata prima ed a partire dal 4 febbraio (vedi freccia blu in basso) e venerdì si sono raggiunti nuovi massimi di periodo, ma ancora lontani da quelli del febbraio 2018 (vedi inizio grafico).

Anche questo Indicatore di Sentiment segnala paura in crescita, ma non ancora panico.

 

Una ulteriore informazione possiamo averla dal rapporto del Volume di Put e Call, il famoso Put/Call ratio.

Vediamo il grafico che rappresenta una media mobile esponenziale a 8 gg di questa ratio:

 

Come vedete dalla figura, anche questo rapporto fa sovente massimi nelle vicinanze di minimi importanti di S&P500, mentre minimi di P/C ratio sono spesso vicino a massimi di mercato. Questo è da considerarsi un indicatore Contrarian proprio come il Vix e va letto congiuntamente ad esso.

La salita decisa di questo indicatore è partita il 18 febbraio (vedi freccia verde in basso). La crescita è stata decisa, ma l’Indicatore è ancora lontano dal picco del dicembre 2018.

Anche questo ulteriore Indicatore di Sentiment conferma che la fase attuale non è ancora da considerarsi di panico per il Mercato Usa.

 

Tirando un po’ le somme, gli indicatori Quantitativi legati al mercato delle Opzioni ci segnalano come l’attuale fase correttiva dell’S&P500 sta avvenendo con paura crescente. Per quanto si vede ora vi sarebbero spazi per ulteriori fasi di paura che potrebbero trasformarsi in panico con Vix ben sopra il 50%.

A livelli di prezzi dell’S&P500 ritengo che i minimi di agosto 2019 (ovvero 2820 che possiamo allungare sino a 2800 punti) siano un possibile spartiacque di una fase di sell off e di reale panico.

8 marzo 2020 – Eugenio Sartorelli – www.investimentivincenti.it