La blockchain e la salute: l’innovazione tecnologica è l’unica strada di Filippo Donati

La blockchain e la salute: possono due mondi essere così distanti l’uno dall’altro, ma avere dei punti in comune?

E’ proprio a causa della pandemia da Sars-Cov2 (Covid-19) che la tecnologia sta entrando sempre di più nel campo dell’assistenza sanitaria. Nel precedente articolo “Il lockdown della salute” abbiamo commentato il crollo di tutte le prestazioni mediche non connesse al Covid-19, ma causato proprio dalla pandemia.

Adesso è l’ora della riscossa, dobbiamo imparare da quanto è successo e attrezzarci per rendere l’assistenza sanitaria sempre più informatizzata e sfruttare la tecnologia a nostro vantaggio. Il fenomeno è globale e nessun paese ne è immune, perché nessun paese è stato risparmiato dalla pandemia.

Il contesto di riferimento

I trend demografici

In Europa si sta assistendo ad un progressivo invecchiamento della popolazione. I numeri di Eurostat sono impietosi, aumenta la popolazione ma aumentano in percentuale gli over 65.

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C’è anche una bella notizia, tra il 1990 e 2017 nel mondo la mortalità tra i bambini con età inferiore ai cinque anni è crollata per un’applicazione costante dei nuovi farmaci e dei vaccini, che stanno facendo la loro parte.

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Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia, perché diversi studi stanno dimostrando che se si sospendono le routine vaccinali, gli impatti futuri sul tasso di mortalità dei neonati potrebbero essere molto pesanti.

I trend macro-economici

– La spesa globale per l’assistenza sanitaria è destinata a un incremento percentuale annuo del 5,4% nel periodo 2019-2028.

– La telemedicina nel mondo presenta un tasso di crescita pre-pandemia del 15%, dopo la tempesta del Covid siamo ad un +19%

– Nei primi 6 mesi del 2020, sono state scaricate il 34% in più di app dedicate al fitness e alla salute rispetto all’anno precedente (superando ampiamente il miliardo di download)

– Si prevede che mercato della diagnostica virtuale possa avere una crescita del 15% all’anno fino al 2030

– Il mercato dell’information technology dedicato all’assistenza sanitaria avrà nel corso del 2021 un’ulteriore crescita esponenziale

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La blockchain applicata ai servizi sanitari

La blockchain è un database distribuito ed immutabile al quale possono accedere diversi soggetti, ma che non può essere cambiato o controllato da una singola controparte. L’informazione memorizzata tramite la blockchain viene chiamata “metadata”.  Con il termine metadata possono essere definiti ad esempio l’identità di una persona, i dettagli di una transazione, le credenziali di accesso a qualsiasi sito. Tramite la blockchain e i metadata si possono creare delle identità digitali.

Le identità digitali danno la possibilità ai pazienti e ai fornitori di servizi sanitari di aggiungere altri dati da diverse fonti, quali ad esempio dati sanitari e vaccini, per creare una certificazione o una licenza. Tutti i dati salvati tramite la blockchain sono criptati e firmati digitalmente per sicurezza e autenticità.

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Un fornitore di servizi sanitari potrebbe richiedere l’accesso ai dati medici di un paziente e se il paziente dovesse dare il consenso, i suoi dati medici diventerebbero disponibili per un diverso utilizzo.

Una miriade di dati personali vengono catturati e trasmessi attraverso sensori “wearabale” o apparecchi medicali su diverse piattaforme, ma sono dati medici personali, e quindi sensibili. L’intelligenza artificiale combinata con strumenti di analisi dei dati sanitari permettono agli utenti, quindi ai pazienti, ai medici, alle case farmaceutiche di ricevere ed elaborare questi dati. La blockchain permette il controllo, l’anonimato e l’inviolabilità di tali dati, e la corretta gestione per i loro proprietari. Inoltre alcune innovative applicazioni distribuite e decentralizzate sviluppate sempre tramite la blockchain mettono in grado i medici e i pazienti di utilizzare la telemedicina in modo sicuro ed economico perché non sono presenti altri intermediari (ospedali e cliniche, ad esempio)

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Come conseguenza di un uso commerciale dei dati personali, la tecnologia blockchain potrebbe essere utilizzata per i così detti “contratti smart”, in cui i pazienti potrebbero essere remunerati con dei tokens digitali per condividere i propri dati sanitari con i fornitori di servizi sanitari e le case farmaceutiche da utilizzare nella ricerca.

Gli impatti del Covid-19 sulla trasformazione digitale

Secondo una ricerca di GlobalData survey, il 35% delle industrie farmaceutiche ritengono che la pandemia da Covid-19 abbia accelerato di almeno 5 anni la trasformazione digitale, anticipando gli sforzi in tale direzione con un forte input proveniente dai Governi Centrali, Europa in testa.

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Tra le diverse innovazioni dirompenti che stanno accompagnando questo periodo possiamo considerare, ad esempio gli ospedali virtuali, in cui tecnologie smart e bio sensori indossabili danno la possibilità di fornire prestazioni mediche professionali a pazienti, oppure a malati cronici, liberando al contempo risorse e personale per coloro che necessitano di cure mediche di terapia intensiva.

Al tempo stesso i bio-sensori indossabili possono essere utilizzati per la prevenzione di particolari malattie o stati della salute. I sensori possono rilevare a distanza la temperatura, il battito cardiaco, la saturazione ed altri stati alterati del paziente, fornendo un importante fonte di dati per medici ed infermieri.

I termometri “smart” sono una delle tecnologie che si sono diffuse più rapidamente in tempo di pandemia. Tali device hanno accumulato una serie gigantesca di dati, ad esempio è stato possibile pubblicare un dato aggregato della temperatura rilevata in tutti gli Stati Uniti, in un dato istante o in un intervallo di tempo. L’importanza di tale può contribuire ad individuare la nascita di focolai o una ripresa del Convid-19 in diverse regioni.

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Gli inalatori intelligenti, quindi connessi ad un computer e con l’utilizzo di una app  possono aiutare i pazienti con malattie respiratorie a tenere traccia delle cure, con avvisi sonori o visivi per ricordare di prendere la pillola. Inoltre tali inalatori possono anche fornire ai pazienti delle informazioni e una guida su come migliorare la propria capacità respiratoria tramite video esercizi, oppure suggerire modalità di risposta ai sintomi rilevati quali ad esempio allergie.

I distributori di adrenalina automatici sono degli strumenti rivoluzionari per i pazienti affetti da diabete, perché provvedono a monitorare la presenza di zucchero nel sangue e calcolare quanta insulina è necessaria. In maniera automatica un dispositivo può fornire al corpo quanta insulina è necessaria secondo il sensore, con un cambiamento nello stile di vita dei malati affetti da diabete, impagabile.

Anche nella cura degli anziani l’innovazione tecnologica ha compiuto passi da gigante, dalle app che ti ricordano di prendere i medicinali, ai sensori indossabili che possono rilevare le funzioni vitali, quali pressione sanguigna, pulsazioni, ossigenazione ma anche stili di vita, oppure avvisano in caso di pericolo.

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Conclusioni

Come può quindi avvenire il processo di miglioramento della sanità pubblica o privata in Europa o in Italia? Certo attraverso gli importanti investimenti previsti nel Next Generation Fund. A proposito è stata emessa in giugno la prima tranche da 20 MLD EUR.

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Ma la tecnologia è la vera arma del futuro anche in un settore così particolare come quello sanitario.  Abbiamo visto che la Blockchain, i Big Data e l’Intelligenza Artificiale (AI) possono servire a migliorare i processi, a ridurre i costi, ad aumentare l’efficienza non sono nella ricerca, ad erogare servizi sanitari di qualità da distanza, ma in tutta sicurezza per il paziente e l’operatore sanitario.

Tutto questo costituisce una sfida, qualcosa da costruire, ma anche una realtà imminente che vogliamo e dobbiamo sfruttare.

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