Conclusioni:
A questo punto possiamo affermare che diventa molto difficile anche per i professionisti più esperti e per gli uffici studi più capaci ipotizzare quale saranno le sorti dell’economia americana anche nel breve periodo.
In realtà crediamo che nessuno lo sappia, nessun gestore, nessun analista, nessun consulente.
L’arma di difesa comporta necessariamente un cambio di paradigma in cui l’investimento è un processo e non un evento. Per evento intendiamo il fatto di prendere decisioni su singole asset class, sull’entrata o l’uscita parziale o totale sul mercato di asset class, sul market timing, ecc., ecc.
Il processo d’investimento significa invece operare sul portafoglio nel suo complesso in modo “olistico” e con regole precise nell’ambito della diversificazione, della decorrelazione e del ritorno sulle medie (cit: Fulvio Marchese).
Abbiamo già proposto la slide dei quattro quadranti e su questa possiamo provare a ragionare sia per quanto successo in estate che per quanto in corso.
Sappiamo infatti che quando l’economia va male i mercati finanziari (per la verità dal 2009) tendono a ritenere che indipendentemente da tutto le banche centrali proporranno nel tempo tassi più contenuti o rialzi meno estesi e per una durata inferiore alle attese.
Se invece l’economia riprende vigore, con gli attuali livelli di inflazione così sostenuti, gli operatori tornano a scontare lo scenario contrario, con politiche monetarie più restrittive e durature.
In entrambe le ipotesi è quello che coerentemente è accaduto questa estate e sta accadendo in questi giorni.