Nonostante l’andamento del primo tempo, i sostenitori e investitori “old style” continuano a scommettere sul grande vecchio: “Buffett Buffett”, gridano dagli spalti.
Sono convinti che nel secondo tempo la reflazione darà una mano all’oracolo di Omaha, premiando banche, assicurazioni, società energetiche e petrolifere, aziende industriali e addirittura l’asfittico listino italiano, costituito da molte di esse.
Mi giro e noto che siamo rimasti veramente in pochi sugli spalti a rimanere fedeli ai Tiger Growth. Le scommesse aumentano e ingenti flussi di capitali lasciano Nasdaq e S&P500 per comprare azioni value europee.
Gli ultras del “vecchio” si fanno sempre più’ rumorosi. Sono grandi, grossi, molto muscolosi e suonano enormi tamburi con i quali accompagnano il loro canto:
“Buffet Buffet … con in campo la reflazione … daremo a Musk una bella lezione”.
Siamo rimasti in pochi, e anch’io sto per lasciare lo stadio sopraffatto dal timore che quella folla astiosa, bellicosa, rabbiosa che tifa Elephant Value possa mangiarmi in un sol boccone, ma leggo questa notizia: