Il trading dinamico, con specifici criteri di entrata, di uscita e di gestione del rischio, nel mercato obbligazionario lo si può trattare sulle scadenze lunghe dove il prezzo mostra una volatilità appropriata. L’investimento lo si imposta, senza particolari problemi, sulle scadenze ragionate, ovvero quelle scadenze che non sono particolarmente impegnative in termini di tempo da dedicare.
Quale strumento finanziario utilizzare per raggiungere il proprio obiettivo non è tema di questo contributo, l’obiettivo è cercare di capire come e dove si possono cogliere le opportunità che il mercato obbligazionario sta proponendo.
Un approccio è utilizzare la curva dei rendimenti per individuare visivamente quali scadenze offrono le migliori opportunità di rendimento (dimenticando il rischio associato).
La curva dei rendimenti relativa ai governativi americani indica che le attuali (e migliori in questo momento) opportunità sono sulle scadenze ad 1 anno e 20 anni.
Tralasciando volutamente punti importanti come la situazione geopolitica attuale e le future mosse delle banche centrali ci sono due aspetti di cui bisogna assumere la giusta consapevolezza:
- la tipologia della curva: ascendente (o positiva), piatta, invertita (o negativa), a gobba. Ogni tipologia di curva ha delle precise implicazioni e determina l’approccio decisionale.
- il corretto significato di rendimento che va inteso come rendimento alla scadenza (Yield to Maturity) e rappresenta il rendimento totale atteso se l’investimento viene detenuto fino alla scadenza. Esso, inoltre, tiene conto del flusso cedolare e del valore nominale dell’obbligazione.
Due aspetti importanti che svolgono un ruolo determinante a livello di decisione di investimento.
L’obiettivo deve essere sempre quello di poter prendere delle decisioni di investimento informate, che siano chiare e che non lascino spazio a dubbi ed incomprensioni.
Escludendo una eventuale strategia Barbell che prenderebbe in considerazione una esposizione diretta sia sulla scadenza ad 1 anno, sia sulla scadenza a 20 anni e riprendendo quanto scritto all’inizio, la decisione di investimento predilige le scadenze più brevi.
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Un altro approccio, a me particolarmente caro e che adopero in maniera sistematica, si rifà all’utilizzo del rapporto di Forza Relativa.
Tale strumento permette di visualizzare immediatamente quale sottostante, indipendentemente dalla direzionalità del prezzo, si sta comportando meglio in termini di performance relativa.
Si deve sempre considerare che il risultato ottenuto è determinato dall’azione del mercato e dei suoi partecipanti. I prezzi dei sottostanti si muovono in funzione del rapporto di forza che vi è tra domanda ed offerta: quando la domanda è superiore all’offerta i prezzi tenderanno a salire, quando la domanda è inferiore all’offerta, tenderanno a scendere e quando le due forze sono bilanciate i prezzi si muoveranno lateralmente.
Il rapporto di Forza Relativa, nella sua essenza, non è altro che il risultato dei rapporti di forza tra domanda ed offerta a cui ogni sottostante è sottoposto. Come si calcola e come si interpreta il rapporto di FR: primo sottostante (numeratore) / secondo sottostante (denominatore), quando il risultato è, nel tempo, crescente il primo sottostante, indipendentemente dalla direzionalità del prezzo, tenderà a sovra performare, mentre quando il risultato è decrescente il primo sottostante tenderà a sotto performare.
Di seguito la visualizzazione grafica del rapporto di Forza Relativa tra l’ETF SHY, tracking 1-3 anni US Treasury Bonds rispetto all’ETF TLT, tracking 20+ anni US Treasury Bonds
Grafico elaborato grazie a www.barchart.com
Entriamo, ora, nel dettaglio analizzando il rapporto di FR dell’ETF 1-3 anni rispetto alle altre scadenze.
A livello di impatto visivo e di comprensione considero la versione Mansfield più chiara e semplice. Il risultato è stato, inoltre, mediato a 50 giorni e 200 giorni, questo per cercare di annullare il rumore di fondo presente nel mercato. L’obiettivo ultimo è sempre quello di cercare di prendere delle decisioni di investimento informate e, da questo punto di vista, l’analisi visiva chiarisce immediatamente il posizionamento del mercato, ovvero preferire le scadenzi brevi.

Grafico elaborato grazie a www.barchart.com
L’ultimo step è analizzare in maniera più approfondita il rapporto di Forza Relativa tra l’ETF 1-3 anni e l’ETF 10-20 anni. Nel precedente grafico si è evidenziato principalmente come il rapporto sia favorevole all’ETF 1-3 anni. La domanda che ci si deve porre è se il rapporto attuale, che presenta una impostazione rialzista, presenti delle anomalie che possano presupporre ad una inversione di tendenza del trend di FR.
Il rapporto di FR negozia sempre all’interno di un ben definito canale (regression channel), il momentum (Rate of Change) suggerisce sempre una buona spinta e non presenta divergenze, il rapporto negozia sempre sopra le rispettive medie a 50 e 200 giorni. Le condizioni per una continuazione favorevole del trend della Forza Relativa a favore dell’ETF 1-3 anni sono sempre presenti. Considerando che il rapporto sta negoziando nella parte alta del canale è asupicabile attendersi un rientro verso la parte bassa, rientro che (eslcudendo fattori imprevedibili) non dovrebbe modificare il quadro generale.

Grafico elaborato grazie a www.barchart.com
Le analisi di cui sopra sono, come sempre, soggette ad errori di interpretazioni e di valutazioni.
L’obiettivo è di proporre una lettura del mercato obbligazionario mettendo a confronto la lettura della curva dei rendimenti e del rapporto di forza relativa.
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