Qatar un microstato fra Arabia Saudita e Iran

Dal nostro inviato.

Il Qatar è venuto alla ribalta delle cronache quando ha ricevuto l’assegnazione dei mondiali di calcio del 2022.

Per la verità ci s’interroga sulla trasparenza dell’operazione e questo non può fare che rinforzare i pregiudizi che abbiamo in occidente quando si parla di mondo arabo.

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In effetti, la percezione che si ha a Doha è totalmente diversa. Il paese è evidentemente impegnato in uno sforzo eccezionale per preparare i mondiali, non limitandosi solamente alla costruzione degli stadi e di qualche opera pubblica di scarsa utilità, ma viene coinvolta tutta la città che sta rinnovando e rinforzando la rete viaria, quella elettrica e dell’acqua potabile nonché le infrastrutture per l’accoglienza dei visitatori.

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Riporto solo alcune cifre per inquadrare le dimensioni del Paese.

Il PIL ammonta a 148 in miliardi di dollari, poco più di un decimo della Spagna, la popolazione è intorno ai 3 milioni di individui e il reddito pro capite mensile raggiunge i 5300 USD/mese (in Italia siamo sui 3000).

Le esportazioni ammontano a 70 miliardi di dollari, dirette prevalentemente verso i paesi asiatici, mentre le importazioni a 35 miliardi e provengono dai paesi occidentali e dalla Cina. Praticamente il paese si ritrova con un saldo corrente di 35 miliardi di dollari ogni anno. Una bella sommetta da investire.

Solo pochi anni fa Doha era poco più di un villaggio. La scoperta di uno dei più grandi giacimenti di gas naturale risalente a metà degli anni ’90 e una politica accorta di investimenti nei sistemi di stoccaggi e trasporto, hanno consentito al Qatar di intraprendere un processo di sviluppo economico che continua inarrestabile anche in questo periodo.

Souq Wagif

Questo nonostante il Qatar abbia ottenuto l’indipendenza dalla corona britannica solo negli anni ‘70 e si trovi nel mezzo di un’area attraversata dalle tensioni geopolitiche più forti e dirompenti del pianeta. Mi riferisco ovviamente alla storica inimicizia fra la potente Arabia Saudita di fede Sunnita e la storica Super potenza dell’area medio orientale, lo Scita Iran.

Il Qatar pur essendo uno stato arabo sunnita, mantiene ottimi rapporti con l’Iran ariano e scita. Paradossalmente, nonostante l’appartenenza alla nazione Araba e la fede Sunnita, il Qatar è stato soggetto per 3 anni ad un blocco politico ed economico da parte delle altre nazioni arabe proprio a causa delle simpatie filo iraniane. Solo recentissimamente sulla spinta degli accordi di Abramo, il Qatar si è rappacificato con i Sauditi e gli Emiratini.  Probabilmente, a parte le simpatie personali, il rapporto privilegiato con l’Iran è dovuto al fatto che i due stati condividono lo stesso giacimento da cui il Qatar preleva quasi integralmente la sua ricchezza e l’Iran, in prospettiva, una buona parte.

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La domanda che sorge spontanea è dunque come fa il Qatar, isolato e schiacciato fra questi giganti geopolitici a trarre beneficio dalla sua ricchezza. Molto semplicemente attraverso l’esportazione del Gas Naturale allo stato liquido. Il gas naturale si trova in natura in giacimenti sotterranei, molto spesso associato al petrolio, in forma gassosa. Il Qatar conscio della sua posizione remota ed isolata ha capito l’importanza di dotarsi di impianti di liquefazione del gas e di una flotta di navi gasiere con le quali fornire con affidabilità ed economicità la propria clientela.

Le navi di Qatar Petrol fanno la spola fra il Qatar e i paesi asiatici e arrivano anche in Europa e in alcuni casi negli Stati Uniti. In Italia per esempio il gas qatariota contribuisce per circa il 10% dei nostri consumi e viene immesso nella rete dei gasdotti nazionali nel terminale di ri-gasificazione nell’alto Adriatico.

Il Qatar proprio per la sua politica di moderazione e di basso profilo nelle contese internazionali, si presenta come un fornitore affidabile e disponibile a soddisfare i bisogni dei clienti. Anche per esempio durante la crisi politica con i paesi arabi fratelli, il Qatar non ha interrotto le forniture di gas naturale agli energivori paesi confinanti, dando prova di un equilibrio e un discernimento che raramente si trova in questa zona.

Fonte: archivio dell’autore

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