Siamo tutti sotto osservazione – Le nuove regole per le Casse di Previdenza – di Filippo Donati

La nuova consultazione della COVIP che dal 2021 obbliga le Casse di Previdenza ad una maggiore trasparenza

 

La Covip, l’organismo di controllo dei Fondi Pensione, ha di recente pubblicato un documento di consultazione rivolto alle Casse Professionali di Previdenza per equiparare la richiesta di profondità di informazioni sulla loro gestione finanziaria a quella dei Fondi Pensione Complementari.

L’iniziativa è di per sé molto lodevole, ma di fatto mette sotto osservazione gli investimenti delle Casse degli architetti, dei geometri, dei medici, dei commercialisti e degli avvocati. Tale provvedimento sarà in applicazione dal 2021 con il primo flusso di informazioni sulla gestione del 2020.

Ma ripartiamo dal principio. Come funziona la previdenza obbligatoria dei liberi professionisti iscritti ad un Ordine o ad un Albo? Le Casse Professionali di Previdenza sono enti privati cui il professionista è iscritto in funzione dell’attività svolta. Il professionista è tenuto al pagamento della contribuzione come determinata autonomamente dalle diverse Casse di Previdenza.

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Le Casse di Previdenza gestiscono, nel complesso, un patrimonio di circa 87/88 miliardi di Euro secondo le più recenti stime della Covip nel suo “Quadro di Sintesi” sugli Enti Previdenziali di fine 2018.

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Le Casse di previdenza dei liberi professionisti sono dotate ciascuna di un proprio Regolamento/Statuto interno che regola la normativa previdenziale e assistenziale degli iscritti. 

Le Casse sono organismi privati istituite da due decreti: 

  • il decreto 509/1994 che ha privatizzato le c.d. “vecchie casse”
  • il decreto 103/1996, introdotto a seguito della riforma 335/1995, che istituito le c.d. “nuove casse”.

Ma com’è attualmente il saldo tra contributi e prestazioni delle singole casse? Ci viene ancora in aiuto il “Quadro di Sintesi” sugli Enti Previdenziali elaborato dalla Covip che vede quasi tutte le casse con un bilancio positivo.

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Ma allora per quale motivo l’Authority dei Fondi Pensione ha deciso di rivedere ulteriormente il quadro normativo arrivando a chiedere alle Casse di Previdenza una trasparenza massima su tutti gli investimenti: ogni titolo, ogni azione, ogni strumento finanziario e attivo posseduto? L’intero patrimonio delle Casse professionali di previdenza – dai medici agli avvocati, dai commercialisti ai giornalisti – finirà presto nel dettaglio sotto la lente di ingrandimento della Covip.

In fondo le informazioni non disaggregate sugli attivi e sulle politiche di investimento delle Casse sono già note alla Covip, ma il passaggio importante è equiparare le Casse di Previdenza alle  forme pensionistiche complementari, di fatto entrambe sono private, ed entrambe gestiscono il risparmio previdenziale che nel caso delle Casse sono di natura obbligatoria e quindi ricadono nel cosiddetto primo pilastro della Previdenza. E’ troppo importante questo risparmio per non essere sottoposto ad attenta vigilanza, esattamente come i Fondi Pensione.

Il sistema del controllo degli attivi sarà monitorato tramite un sistema chiamato Inostat-Covip elaborato da Banca d’Italia, dettaglio importante perché il controllo/analisi sarà su dati granulari e i movimenti di portafoglio potranno essere monitorati con i dati “real time” (quindi a valori di mercato) e non su dati contabili, che sono disponibili solo dopo l’approvazione del bilancio.

Maggiore trasparenza porterà a rendimenti più elevati per i patrimoni delle Casse? Non è certo questo il fine ultimo della consultazione, ma piuttosto mettere in grado i Ministeri Competenti (Lavoro ed Economia) di avere più sotto controllo una parte rilevante delle risorse per le future pensioni degli italiani.

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