S&P 500: una questione di livelli – di Mario V. Guffanti

In questo ultimo periodo i mercati azionari sono in una fase correttiva. Chi fa analisi di mercato, in questa situazione,  ricerca un corretto livello di supporto dei prezzi. Anche gli strateghi delle banche d’investimento svolgono questo difficile esercizio, che è collegato, come si legge sul sito web di zerohedge, a due numeri critici: il Trump put, e il Powell put – questi rappresentano il massimo calo del livello di prezzo sullo S&P 500, che le due persone più potenti del mondo permetteranno prima di intervenire per preservare “l’effetto ricchezza”, la loro reputazione, la fiducia nell’economia, ecc.

Vediamo ora i livelli più importanti da guardare con l’uso dell’Analisi Tecnica. Se consideriamo il grafico giornaliero dello S&P 500, dopo il top di maggio a 2.954,13 potremmo notare che abbiamo un massimo più basso che forma un pattern ribassista di testa e spalle. Il primo obiettivo di prezzo viene calcolato misurando la distanza fra il massimo di mercato (l’estremità della “testa”) e la neckline (linea rossa tratteggiata che congiunge tutti i minimi delle due spalle e della testa), e poi proiettando verso il basso la distanza trovata partendo dalla neckline stessa. Il punto trovato coincide con il 50% di ritracciamento di Fibonacci (p1).

Ora il prezzo è sotto il pattern ed anche sotto la media mobile a 200 giorni. Nel momento in cui scrivo il mercato americano ha appena aperto con una candela verde dopo avere sfiorato il 38,2% del ritracciamento di Fibonacci. Nel caso i prezzi proseguissero al rialzo nel prossimo periodo, incontrerebbero la prima resistenza importante attorno a 2.800 usd. In questa zona, che rappresenta il 23,6% del ritracciamento di Fibonacci, abbiamo anche la neckline. Inoltre, il livello è stato nell’ultimo trimestre del 2018 una forte resistenza dove il prezzo è arrivato tre volte (r1).

Anche il 61,8% di ritracciamento è un’area dove nell’ultimo trimestre 2018 abbiamo avuto un buon supporto ai prezzi (s1). In questo contesto, quindi, i due livelli di Fibonacci che ho citato hanno una buona affidabilità per il prossimo periodo (il primo come resistenza, il secondo come supporto).

Un altro aiuto può essere fornito dal grafico mensile dello S&P 500 insieme alle bande di Bollinger, utile indicatore per capire dove il prezzo potrebbe arrivare in termini di volatilità. Ho citato questo metodo in un articolo che ho scritto a fine 2018, suggerendo che i prezzi potevano potenzialmente arrivare a toccare la banda di Bollinger inferiore, area in cui poteva formarsi un minimo di periodo importante; come si può vedere nel grafico aggiornato, i prezzi hanno poi raggiunto l’area attesa (L0). Attualmente si può notare che la banda di Bollinger inferiore si aggira intorno al livello di 2.520 (L3): questo potrebbe essere il nuovo livello estremo da considerare nel prossimo periodo.

È anche possibile identificare due livelli mensili molto importanti dove si verifica la maggior parte delle chiusure, aperture, massimi o minimi. Questi sono i livelli intorno a 2.800 (L1) e 2.700 (L2): è ragionevole osservare attentamente le prossime chiusure mensili e valutare il comportamento dell’indice fino a quando non supera costruttivamente i livelli sopra citati. Un’ulteriore conferma a lungo termine può anche essere fornita dal MACD, che attualmente indica una situazione ribassista (a)

 

Mario Valentino GUFFANTI CFTe – SAMT Vice President – Swiss Italian Chapter – mario.guffanti@samt-org.ch

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