Se restringiamo il periodo a 10 anni, osserviamo 5 periodi negativi (su un totale di 50 periodi) per archi temporali di 10 anni. Massimo risultato con 13,76% per chi, avendo iniziato l’investimento nel 1991, ha chiuso l’investimento nel 2001. Risultato peggiore con -5,30% per chi, avendo iniziato nel 1970, ha chiuso l’investimento nel 1980. Anche in questo caso, seppur in misura diversa, il quadro generale non è male in considerazione dei periodi Bear del 2000/2002 e del 2007/2008.
Considerazioni finali
David Swensen, come abbiamo visto, è diventato una leggenda nel modo della gestione finanziaria grazie agli straordinari risultati ottenuti nella gestione della dotazione della fondazione di Yale (endowment). Tuttavia occorre ricordare che Swensen aveva accesso a strumenti disponibili solo per grandi istituzioni pertanto il suo modello potrebbe apparire come non applicabile all’investitore individuale.
A questa lacuna lo stesso Swensen pose rimedio con la pubblicazione del suo secondo libro, sopra citato, con cui andò oltre la “semplice asset allocation” esortando gli investitori a riprendere il controllo dei propri investimenti mobiliari e non lasciarli troppo passivamente al sistema finanziario che non ha propriamente, come priorità, il loro interesse.
Una cifra caratteristica di questo portafoglio è l’importante allocazione in REITs, non sempre abbracciata da gestori e consulenti pur essendo uno dei motori della crescita costante di questo portafoglio ed un buon scudo di protezione nei momenti negativi. L’equilibrio tra azionario, obbligazionario e beni reali è il vero “trucco” che fa funzionare questa strategia.
I dati ci mostrano che questo portafoglio non genera rendimenti fugaci, magari anche importanti, ma decenni di crescita sostenibile. Per questa ragione ben si adatta ad investitori senior, con un buon patrimonio a disposizione, con un orizzonte temporale lungo.
Infine vorrei sottolineare come, in questo caso come anche negli altri portafogli classici o “Lazy”, si tratta di portafogli modello; non vanno presi sic et simpliciter ma adattati ed attualizzati al contesto ed ai tempi dell’investimento. Questa è un’operazione che richiede studio accurato ed approfondito delle asset class, delle loro correlazioni nel tempo e degli impatti sul portafoglio. Si tratta di operazioni che richiedono competenze specifiche; a questo dovrebbe servire un Consulente Finanziario e non semplicemente a vendere illusioni o speranze impacchettate in strumenti finanziari (magari anche costosi).
Bonus
Chi volesse approfondire la conoscenza di David Swensen (e avesse una buona pratica della lingua inglese), di seguito trova una lezione dello stesso Swensen, della durata di 1 ora, introdotta dal premio Nobel Robert Shiller. Può sembrare un po’ ostica ma ne vale la pena.ear