Rispetto alla storia di questa rubrica, con oggi continueremo a leggere il mercato azionario americano in maniera totalmente autonoma.
Come ben sappiamo con la scomparsa di Anthony Caldaro, il suo team ha deciso di non pubblicare più gli aggiornamenti dei propri lavori basati sulle onde di Elliott.
Questa volta utilizzeremo il sito investing per una possibile rappresentazione sintetica e veloce di uno dei due scari possibili.

Fonte www.investing.com rielaborazione dell’autore
Dopo il nostro ultimo aggiornamento dell’ultima settimana di marzo, lo SP500 ha realizzato una discesa veloce e impetuosa che ha travolto l’area di supporto in zona 4.250 e ha raggiunto minimi intorno a 3.810, proprio nell’area da noi indicata quale probabile obiettivo in caso fosse infranta quota 4.250.
Successivamente il mercato ha cercato di riguadagnare terreno anche se per il momento i livelli raggiunti (siamo intorno a 4.150) non permettono rassicurazioni definitive ai fini della ripresa del rialzo.
Qualche elemento positivo però va rilevato. Tra questi senza dubbio una notevole domanda in acquisto ogni volta che il mercato scende sotto i 4.000 punti e una innegabile divergenza degli oscillatori (Stocastico e RSI su tutti) sugli ultimi minimi, non confermati in termini di debolezza. Per meglio leggere questi mesi di calo, partito di fatto da inizio anno, abbiamo tracciato un canale la cui eventuale rottura al rialzo potrebbe confermare quanto meno un ritorno dell’indice sui massimi in area 4.800, su cui si giocherà la partita della performance di quest’anno.
Per avere conferma dunque dei segnali positivi occorre che il mercato si riporti oltre 4.250 e confermi ulteriormente un rialzo sopra 4380, oltre cui possiamo ragionevolmente confidare in un ritorno sui massimi.
Sul fronte supporti invece diviene cruciale la tenuta di 3.600/3.800, la cui eventuale violazione comprometterebbe uno scenario rialzista nei prossimi mesi.
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