Non ci sono di fatto novità di rilievo per quanto concerne il conteggio delle onde correttive che si stanno sviluppando dopo i massimi realizzati dallo SP500 lo scorso mese di febbraio. Sembra quindi ancora in corso una struttura correttiva molto articolata di cui abbiamo visto per ora solo il completamento della prima onda “a” viola partita da 3393 e scesa velocemente fino a minimi a 2191, con un movimento che in sole 4 settimane ha inciso una caduta molto profonda e pari al 35% dell’indice.
Dai minimi a 2191 poi il mercato ha impostato un recupero che via via si è fatto strada ed è riuscito a riportare lo Sp500 a meno di 200 punti dai massimi precedenti.
Ammettiamo che la struttura del rialzo appare piuttosto articolata ma rimane comunque confermata l’ipotesi che la risalita sia parte di una grande onda “b” viola che non ha ancora raggiunto il suo apice ma che potrebbe essere oramai molto vicina ad esaurirsi.
Ricordiamo che dopo il completamento di questa onda rialzista ancora in corso, il mercato dovrebbe lasciare spazio ad un’onda “c” viola ribassista i cui obiettivi andranno ricercati parametrandoli alla lunghezza della “a” viola.
Come già abbiamo avuto modo di anticipare un primo significativo obiettivo potrebbe essere pari ad una percentuale pari al 61,8% della “a”. Per ipotesi dunque se la “b” viola si esaurisse in quest’area, diciamo quindi intorno ai 3250 punti, potremmo ipotizzare una flessione di mercato pari a 740 punti circa che proiettati da 3250 significherebbero un calo verso i 2.500 punti.
Per ora comunque, a parte una lieve debolezza degli oscillatori non ci sono segnali di partenza immediata del calo di mercato atteso da questo conteggio di onde.
Classificazione delle onde: