The ELLIOTT WAVES lives on: S&P 500 Weekend Report del 14 giugno 2020.

Ancora una puntata dedicata al lavoro del team di Anthony Caldaro, analista americano prematuramente scomparso l’anno scorso.

Dall’ultimo aggiornamento del mese di dicembre 2019, il blog gestito dalla figlia di Anthony Caldaro non è stato per ora più arricchito delle preziose analisi che portavano avanti il lavoro di interpretazione dei mercati secondo le onde di Elliott. Cercheremo dunque di fare del nostro meglio e di interpretare quando scritto sulle charts, che pur prive di commento, sono comunque sempre aggiornate.

 

ANALISI DI MEDIO TERMINE DELLO S&P 500 AL 14 GIUGNO

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Dopo i massimi raggiunti dallo SP500 a 3233, gli autori del blog di Caldaro ritengono che quei livelli possano rappresentare il completamento dell’onda “b” viola (erroneamente segnata in verde sul grafico) da tempo atteso.

La salita sembrerebbe dunque essersi arrestata ed è probabile, vista anche la velocità della flessione messa in atto dal mercato nella giornata di giovedì, che sia partita la “c” viola al ribasso il cui completamento segnalerà la fine della fase correttiva in atto e la ripresa del trend rialzista di lungo termine.

Secondo questo conteggio siamo dunque solo all’inizio della “c” che può avere diverse profondità.

Cercheremo dunque di fare alcune ipotesi statisticamente più probabili per individuare possibili livelli di calo del mercato, senza la presunzione di individuarne i valori esatti, ma per lo meno, le possibili aree obiettivo.

Un primo possibile target è rappresentato da una lunghezza di onda “c” viola pari ad uno 0,618% della “a” viola. Poiché la “a” è stata pari a 1,201,66 punti (ovvero 3.393,52 – 2.191,86), una prima ipotesi di “c” potrebbe essere quella di una lunghezza di 742,62 punti che, calcolati dal massimo della “b” viola a 3.233,13, conducono ad un primo obiettivo di calo dell’indice SP500 a 2.490,51. 

Un secondo obiettivo statisticamente probabile è quello invece che vede la lunghezza della “c” identica a quella della “a” (si parla infatti nel gergo elliottiano di equality); in questo caso l’onda “c” potrebbe spingersi ben più in profondità raggiungendo l’area 2.031,47.

Per ora comunque potrebbe essere fuorviante l’attesa di un calo così profondo, soprattutto perché in presenza di trend molto forti, le fasi di correzione non raramente possono non completarsi o disegnare flessioni correttive più contenute rispetto alle proporzioni canoniche.

Pertanto l’evoluzione dei prossimi giorni, settimane, unito all’osservazione di altri indicatori quali gli oscillatori potrebbero fornire elementi utili per l’ottenimento di una maggiore visibilità in termini di possibile andamento del mercato.

Classificazione delle onde:

Grafici tratti da:

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Accedendo alla fonte potrete seguire l’evoluzione dei grafici che verranno aggiornati in tempo reale.

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