The ELLIOTT WAVES lives on: S&P 500 Weekend Report del 22 Settembre 2019

Ancora una puntata dedicata al lavoro del team di Anthony Caldaro, analista americano prematuramente scomparso quest’anno.

Ricordo che il mio intento è quello di trasmettere il più integralmente possibile i contenuti del commento settimanale senza esprimere la mia opinione, se non per cercare di semplificare l’analisi delle onde di Elliott.

 

ANALISI DI LUNGO TERMINE DELLO S&P 500 AL 22 SETTEMBRE

Poiché nello scenario di breve non ci sono particolari novità rispetto a quanto già è stato espresso la scorsa volta, questa settimana abbiamo deciso di approfondire quanto il blog di Caldaro sottolinei invece nella parte di medio e soprattutto di lungo termine che, pur presentando una struttura molto rialzista, richiede a loro avviso una certa prudenza.

Già solo il titolo infatti riporta la dicitura che il trend di lungo periodo may be weakening ovvero potrebbe indebolirsi.

Questa cautela (che come dicevamo contrasta con il conteggio riportato poi effettivamente sulla chart che è fortemente rialzista), è dovuta soprattutto a diversi elementi esterni quali :

  • il fatto che la l’onda 3 blu non abbia ancora rotto con decisione la parte alta e sia invece ancora incerta mentre dovrebbe a questo punto strappare con decisione al rialzo;
  • il fatto che il mercato obbligazionario rimane in subbuglio e presenti una curva dei rendimenti invertita in cui i titoli a breve hanno rendimenti superiori a quelli a lungo, per non parlare dei recenti interventi della FED richiesti per calmierare i picchi ai rialzo dei tassi sull’interbancario, anche se per ora sembra ci siano ragioni legate solo a scadenze tecniche e non a un problema sulla liquidità.

Questi fattori, che ci avevano portato a introdurre un conteggio alternativo sull’indice DOW in particolare ci suggeriscono comunque prudenza: fino a quando non vedremo dunque l’onda 3 blu (e di conseguenza l’onda 3 nera) esplodere al rialzo rimarremo cauti.

Questa cautela significa che esiste il rischio che il calo intrapreso dal mercato da 2940 a 2346 non sia l’onda 2 ma solo la “a” della 2, e che quindi la salita vista da partire da 2346 fino ad oggi ovvero l’area intorno a 3020 e rotti rappresenti la “b” della 2, cui dovrebbe seguire necessariamente una “c” della 2 con potenziale di calo di nuovo fino verso l’area 2346, ovvero i minimi dello scorso dicembre.

Per ora questo resta un conteggio alternativo a quello preferito ma è saggio rimanere prudenti.

Un primo segnale di tenuta dello scenario rialzista è che non venga rotto il supporto a 2940. Nelle prossime sedute poi, quanto prima possibile, è necessario che l’andamento dei prezzi mostri quella struttura impulsiva al rialzo che sta tardando a verificarsi. Non resta che attendere ed osservare l’evoluzione del mercato.

Nel breve i supporti restano a 2984 e a 2957, mentre le resistenze si trovano a 2995 e oltre a 3033. L’indicatore RSI a breve termine ha chiuso la settimana in ipervenduto.

Tratto da: https://caldaro.wordpress.com/2019/09/21/weekend-report-23/