Nell’ultima decina di giorni poche sono state le variazioni messe a segno dall’indice SP500 che ha chiuso poi la settimana intorno ai 3009 punti.
A fronte di oscillazioni dunque che per ora sembrano prive di direzionalità, ciò che comunque appare chiaro è che diviene sempre più complesso individuare e denominare le onde di breve, in un ginepraio di “a” e di “b” che molto onestamente ci appare nebuloso e di difficile comprensione.
Per questa ragione al momento preferiamo astenerci dall’interpretazione di breve del movimento ribadendo invece le linee guida dell’analisi di medio.
Lo scenario più probabile resta quello a nostro avviso di un indice che ha trovato nei massimi a 3233 la conclusione della “b” viola (che sul grafico è però ancora scritta in verde), da cui si è generata la parte iniziale della “c” viola che dovrebbe realizzare un movimento al ribasso più o meno esteso. Già nella nostra precedente analisi avevamo calcolato alcuni possibili obiettivi del calo in area 2490,51 attribuendo alla “c” una lunghezza pari a 0.61% della “a”.
Vorremmo segnalare a questo punto che da un punto di vista statistico esiste anche la possibilità che l’onda “b” non sia terminata a 3233 come da noi indicato, ma che possa verificarsi una ulteriore estensione del rialzo oltre i livelli sinora raggiunti, senza togliere comunque validità alla successiva ripartenza della “c” viola ribassista.
Un primo segnale di conferma che l’onda “c” sia effettivamente partita dovrebbe arrivare da cali dell’indice al di sotto dell’area 2940/2960, che aprirebbero la strada al raggiungimento di 2765.