Utility token: il prezzo non associato al valore di Daniele Bernardi

Finora la stragrande maggioranza delle Crypto-Valute che sono state emesse quali Token di utilità, ovvero che incorporano qualche diritto o privilegio non di natura societaria.

Viaggiando per le conferenze di tutto il mondo sulla Blockchain, ho potuto analizzare diverse modalità di utilizzo di questa tipologia di Token.

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UTILITÀ

Troviamo varie tipologia di fruitori: da chi li usa per identificare un’opera d’arte, a chi li usa per beneficiare economicamente dell’energia prodotta da una centrale elettrica, a chi li usa come reward per il mining di una nuova Blockchain (ci sono centinaia di Blockchain alternative a quella del Bitcoin).

Oppure, c’è qualcuno che li usa come noi, ovvero come moneta per acquistare servizi di investimento o professionali con uno sconto rispetto alle valute FIAT come l’Euro.

La caratteristica principale di questo Utility Token è che viene scambiato in uno o più exchanges, quindi il prezzo fluttua per la domanda e l’offerta dello stesso.

DEMOCRATICO

Questo strumento permette di acquistare un Token a valore molto basso, come succede in questi ultimi mesi, e poi di comprare il bene quando il valore dello stesso è aumentato, così da otersi permettere beni più costosi ad un prezzo inferiore, spesso anche con un ulteriore sconto rispetto al valore in Fiat, almeno questo nel caso del nostro marketplace openPHIntech.com.

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Facciamo un esempio pratico:

Immaginate di voler comprare una newsletter di informazione sui mercati azionari con la selezione dei migliori titoli con metodologie quantitative. Questa newsletter è creata da DIAMAN con cadenza mensile ad un costo di 1000€ all’anno.

Se andate sul marketplace openphintech potete acquistare questa newsletter con 1000€, oppure attraverso i PHI Token con il 30% di sconto, ovvero un risparmio di 300€. Quindi, decidete di andare su un exchange e comprare il corrispondente di 700€ in PHI token, che per semplificare supponiamo costino 0,10€ ciascuno.

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A questo punto, consegnate tramite il marketplace 7000 PHI Token a DIAMAN, che inizierà ad erogarvi il servizio per un anno.

Al termine del primo anno, volete rinnovare la newsletter perché il servizio è ottimo e utile per il vostro lavoro, per cui decidete di andare un’altra volta sull’exchange per comprare i PHI Token e usufruire del 30% di sconto.

Il prezzo però sarà di 1€ perché sempre più gente compra il PHI Token per avere uno sconto. Voi comprate 700€ PHI Token e li consegnate a DIAMAN, che vi eroga il servizio il secondo anno.

Ora, per completare il ragionamento, supponiamo che il terzo anno il prezzo sia salito a 10€ e quindi voi acquistate solo 70 PHI Token e li consegnate a DIAMAN, che vi eroga il servizio dal valore di 1000€.

Se ci fate caso, per voi che avete acquistato il servizio, il prezzo del PHI Token è totalmente indifferente, acquistate sempre il controvalore che vi serve e lo cedete a DIAMAN.

Per DIAMAN invece le cose sono molto diverse: DIAMAN, infatti, conosce il meccanismo, perché in tre anni riceve 7770 PHI Token che, se venduti immediatamente dopo averli ricevuti, sarebbero 2100€ (ovvero il valore scontato del servizio per tre anni). Ma, poiché li ha tenuti, adesso corrispondono a 77.700€, che tutto sommato per tre anni di newsletter è un bel prezzo.

Questo esempio per comprendere quanto straordinario è un utility Token se ben gestito.

Mentre un bene è collegato indissolubilmente al suo valore in Euro, se inserisco un Utility Token tra il bene e gli euro necessari per acquistarlo, tengo legato il valore del Token all’euro, ma non in relazione al bene, di fatto creando uno strumento di acquisto che non è mai esistito in economia o finanza.

Ai meno fortunati dà la possibilità di accedere a prezzi ragionevoli a servizi o oggetti che oggi non si possono permettere, acquistando un Token che ha potenzialità di crescita e aspettando la crescita del valore. Chi acquista ha la possibilità di risparmiare e chi vende ha la possibilità di recuperare con gli interessi lo sconto applicato.

Chiaramente, per funzionare, questo meccanismo ha bisogno di utenti in crescita e di un numero di Token limitato o addirittura, come nel caso di PHI Token, con il numero di Token in circolazione che cala durante il tempo.

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Per la prima volta nella storia degli Assett,  gli Utility Token trasformano il concetto di valore, perché sia per l’acquirente che per il venditore, il valore puntuale della transazione non è rilevante, come spiegato prima.

Non sono un economista, ma da Adam Smith a Riccardo, il sistema economico è stato basato dal legame della moneta in circolazione e dal totale dei beni anch’essi in circolazione.

Per la prima volta, uno strumento chiamiamolo di pagamento, anche se non è del tutto corretto, come l’Utility Token può avere un prezzo totalmente disconnesso dal valore del bene che si vuole acquistare.

Mi spiace per gli economisti, ma questo concetto stravolge le basi economiche su cui si fonda l’attuale economia, ed è per questo che io sono fortemente convinto che stiamo vivendo l’inizio di una rivoluzione economica e culturale senza precedenti.

Una piccola provocazione: cosa pensate succederà quando Amazon lancerà il suo Amazon Coin che vi permetterà uno sconto, seppur piccolo per l’acquisto dei suoi prodotti?

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