Welfare: i fringe benefits, la spinta dei dipendenti e i 3.000€ di esenzione di Filippo Donati

E’ oramai un fatto accertato. I lavoratori, i dipendenti di un’azienda danno sempre maggiore priorità alla propria salute e al proprio benessere rispetto al lavoro. Aumenta anche il numero dei millenials e degli appartenenti alla “generazione Z” che sta pensando ad un cambiamento del lavoro. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata per Microsoft su questo tema specifico.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte a pagina 6

L’importanza del benessere rispetto al lavoro è un fenomeno in forte aumento e lo possiamo considerare uno degli effetti più importanti che la pandemia SARS-Cov2 ci ha portato. Cambiano le priorità, cambia la nostra visione del mondo. E per rimanere al passo con i tempi, devono cambiare le aziende. Queste devono dare maggiore importanza alla percezione del posto di lavoro. I dipendenti si aspettano una maggiore considerazione che non passa per forza, anzi quasi mai per una maggiore retribuzione economica.

Assistiamo ogni giorno e leggiamo articoli di esperti che ci dicono che il lavoratore è sempre meno “ingaggiato” con il suo lavoro.

Ci aiuta in questo senso il lavoro molto comprensivo e dettagliato della Società di Ricerca Gallup, che nel suo “State of the Global Workplace: 2022 Report”  da voce al “global employee”, al dipendente globale. Nel report di quest’anno si evidenzia che la pandemia e i suoi effetti continuano ad alterare e a turbare il mercato del lavoro.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Il chart sopra evidenziato ci dice che in Europa abbiamo il più basso grado di coinvolgimento sul lavoro di tutto il mondo. Anzi se andiamo a vedere il dato italiano ci accorgiamo che da noi tale dato è più basso di tutti. Sarà un caso?

Come dice Gabriele Gabrielli, CEO di People Management Lab e Professore di Organizzazione e delle Risorse Umane presso l’Università Guido Carli LUISS: “una cultura della sostenibilità aziendale non può non passare per una cultura della sostenibilità del lavoro e delle persone con cui si lavora. Bisogna anche ribadire che il paradigma della sostenibilità allarga la prospettiva, perché non si tratta più solo di pensare e ad organizzare in maniera sostenibili il lavoro con i propri collaboratori, ma all’interno di un sistema interconnesso dove vengono coinvolti tutti gli stakeholder, i fornitori, anche i più piccoli. L’ecosistema del lavoro diventa ancora più grande: non c’è impresa sostenibile se non pensa anche alla sostenibilità del lavoro. Questo concetto deve essere chiaro”.

Pensiero riportato in una recente intervista: E’ ora che le aziende, sia grandi che piccole utilizzino queste informazioni. La realtà aziendale deve comprendere cosa il lavoratore richiede da un ambiente di lavoro. Sono necessari aumenti salariali? Certo, più soldi fanno sempre comodo, ma è il rapporto tra lavoro e tempo libero, tra lavoro e famiglia, tra lavoro e benessere che guida le persone.

In Italia, un paese in cui il lavoro coinvolge sempre meno la persona, che cosa si sta facendo, cosa ha fatto il legislatore per interrompere questa tendenza? Sono state implementate delle politiche sociali rivolte alle donne? Alla gestione del tempo libero? Ci siamo mai preoccupati di come vedono il lavoro i giovani, di far trovare loro un ambiente di lavoro stimolante e accogliente?

Il più recente sforzo tangibile fatto dal nuovo Governo è stato nel tanto chiacchierato aumento per l’anno 2022 della soglia di deducibilità dei frindge benefit, portandola a 3000€.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Invece di prevedere delle politiche sociali a favore delle famiglie, per la tutela dei figli, per concedere maggiore tempo ai lavoratori per occuparsi della prole, è previsto un aumento della quota di frindge benefit esentasse che nelle intenzioni del Governo dovrebbe essere dedicata al pagamento delle bollette (luca, gas, acqua) ma che in realtà potrà essere utilizzata dal lavoratore come più gli aggrada.

Vorremmo ricordare che la quota di frindge benefit esentasse è sempre stata pari a 258,23€ e solo nel 2021 e 2022 tale importo è stato aumentato a 600€. Ora il Governo con una mossa a sorpresa ha aumentato tale limite e solo per il 2022, per adesso, a 3000€.

I fringe benefits sono compensi in natura attribuiti dal datore di lavoro. Tali compensi sono tassati e formano reddito imponibile, ferma restando una soglia di esenzione. Nel caso più recente la soglia di esenzione è passata da 258 a 600 e adesso a 3000€.

Il funzionamento dell’esenzione fiscale è ben evidenziato nel grafico che segue e che dettaglia i vantaggi sia per il lavoratore sia per l’azienda.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

E’ evidente che l’aumento della quota di esenzione mira a ridurre il carico fiscale per le aziende e per il lavoratore, ma sarebbe molto più efficace se si decidesse di diminuire anche di poco il cuneo fiscale.

Come già ricordato, i fringe benefit sono dei bonus che possono essere erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti: non c’è nessun obbligo da parte del datore di lavoro, ma per i frindge benefits già in essere nel 2022 e già autorizzati dal datore di lavoro, bisognerà ricalcolare per tutti i dipendenti che ne hanno diritto il carico fiscale.

Ad esempio uno dei frindge benefit più ricorrenti nelle multinazionali è l’auto aziendale. Fino ad ora con il limite dell’esenzione a 600€ l’anno, le aziende avevano calcolato una certa tassazione per tale frindge. Con l’aumento dell’esenzione a 3000€, i dipendenti avranno un beneficio fiscale non trascurabile, nell’ordine dei 1000 – 1200€. Non ci sarà il tempo per prevedere nuove erogazioni di frindge benefit, quindi da quest’aumento incredibile della quota esentasse ne beneficeranno al massimo, solo coloro per il quali tali frindge sono già in essere.

Va ricordato che l’importo dei frindge benefit viene determinata dal datore di lavoro, oppure può essere prevista nei contratti di assunzione. E’ una liberalità concessa dal datore di lavoro e possono anche essere assegnati ad personam.

Varrà il principio di cassa allargata, cioè la scadenza da rispettare per l’attribuzione dei frindge benefit per le spese effettuate nel 2022, sarà il 12 gennaio 2023 Ma attenzione, per nessun motivo il totale dei frindge erogati per dipendente dovrà superare i 3000€, altrimenti il datore di lavoro è tenuto ad assoggettare a tassazione l’intero importo concesso e non solo la quota eccedente il limite.

Clicca sull’immagine per accedere alla fonte

Sono considerati frindge benefit ad esempio, le auto concesse in uso anche promiscuo, i prestiti erogati ai dipendenti, i fabbricati in locazione, in uso o in comodato. Inoltre sono esenti i compensi in natura di valore complessivo non superiore a 3.000€ (mentre ricordiamo tale limite era sempre stato a 258,23, 516,46 euro limitatamente al 2020 e al 2021 e 600 euro per il 2022), fino al recente decreto del Governo “aiuti quater”.

Conclusioni

Il mondo del lavoro, o meglio il lavoratore sta cambiando. Le aziende dovranno rimanere al passo con i tempi ed offrire al dipendente una serie di vantaggi, di servizi che lo fidelizzino. In questa ottica, il welfare aziendale, inteso nel senso più vasto della parola e del significato, può essere  lo strumento perfetto per attrarre e trattenere talenti, sviluppare le new way of working e migliorare il benessere delle persone.  

Alcuni punti importanti che lasciamo da approfondire:

Il welfare aziendale: deve essere presentato meglio all’imprenditore. Non deve essere visto solo come un costo.

Chi accompagna l’imprenditore nell’approfondire il welfare?

Il welfare aziendale deve porre le persone al centro

Il PNRR offre delle opportunità al welfare aziendale. La parità di genere può essere un tema?

Dal Welfare al “Corporate Wellbeing”: una strategia nuova per le aziende e per gli esperti del settore. Cosa manca per una offerta di qualità?

Le misure “una tantum” del governo, vedi detassazione a 3000€, non offrono opportunità perché poco legate al mercato del lavoro che evolve.

A cura di:

Clicca sull’immagine per accedere al profilo linkedin dell’autore